Whirpool complice della camorra. Di Maio si arrende alla multinazionale; la camorra assumera’ i nuovi disoccupati




Genetica e farmaci contro Covid

Deriva da Brescia, in Italia, il primo medicinale/integratore spray di tipo genetico per prevenire e curare il Covid. La medicina in questione, Endovir stop spray,totalmente naturale, non e’ un sufficiente mezzo di cura del Covid ma di sicuro un arma in piu’ efficace e non tossica.

L’endovir stop e’ formato da molecole di polifenolo dell’olio di oliva e ciclodestrine, ossia un connubio modificato di grassi e zuccheri, che inibiscono l’endocitosi sul grasso della pelle, foriero di Covid; cio’ e’ possibile mediante il bloccaggio del recettore Ace 2, che innesta il covid nel corpo, oltre che altre malattie respiratorie.

L’endovir stop, capolavoro di tecnologia genetica italiana, e’ stato insignito del primo premio, a livello europeo, in qualita’ di miglior rimedio farmacologico anticovid 19.

L’unico problema, si spera momentaneo, nella recapitazione su larga scala dello spray genetico in questione, consiste nella scarsa distrubuzione: quest’ ultima, purtroppo, e’ causata dalle mastodontiche catene di distribuzione in mano privata ed oriunda, che hanno le armi per boicottare prodotti migliori a quelli in loro possesso, o che comunque ridimensionano lo strapotere della grande distribuzione. Grande distribuzione in tutti i settori cardinali in Italia ma non solo, da rendere quasi totalmente pubblica o subordinata al pubblico, al fine di dotare il popolo di celeri ed efettivi strumenti di autodifesa e democrazia.

Se si pensa che a causa del monopolio privatistico della grande distribuzione farmaceutica ma anche libraria e mediatica, e’ stato inibito il recettore della cura di Bella per i tumori, efficace, oppure se si allude al fatto che la letteratura commerciale odierna e’ dominata da libri e scrittori mediocri rispetto al passato, diviene opportuno slegare il potere legittimo nel commercio statale, dalle grinfie dei privati. Infine e’ vitale che i privati stessi, in questa prospettiva, siano esautorati dal controllo dei centri di produzione virale per sventare immissioni pandemiche colpose o involontarie, come e’ avvenuto con il Covid; riuscire infine a sottrarre le banche e la produzione monetaria dalla discrezionalita’ degli stessi macrorganismi transnazionali privati, si rivelerebbe un volano irreversibile di crescita.




Novita’ Usa per Trump e seguaci

ARRIVA.
Notte.
Notizie dai patriots
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GLI USA PRESTO FUORI DALLE NUVOLE. 🗽🇺🇸

Mentre in Italia bambini di 5 anni scrivono PEC al Presidente del Consiglio dei Ministri, il quale, non solo risponde, garantendo a tutti che quest’anno Babbo Natale sarà salvo e autocertificato, ma facendo diventare questa, come un’importantissima notizia mediatica diffusa sul giornale unico e su tutte le reti unificate; (italietta) e mentre la nostra vita lavorativa e personale è ormai sospesa fra l’oscillazione di soli tre colori: giallo, arancio e rosso come se l’Italia fosse diventata un semaforo, negli USA accade questo:
il Segretario di Stato Mike Pompeo ha dichiarato pubblicamente che gli Stati Uniti d’America si stanno preparando ad una graduale transizione per una seconda amministrazione Trump; il Membro del Congresso Louie Ghomert ha dichiarato che l’esercito americano (che è con Trump) ha sequestrato server per il Dominion in Germania; il capo della FEC (federal election commission) Jones Trevor, ha dichiarato televisivamente che le elezioni sono compromesse per evidenti e diffusi brogli. In Usa si stanno verificando grandi cambiamenti fra forze armate e vertici dei servizi segreti. Rudy Giuliani, avvocato di Trump, sostiene che “c’erano troppe frodi, in troppi posti per essere una coincidenza”. Il Procuratore generale di Washington DC avvia le indagini penali “post-voting election irregularity” e nel Michigan è ormai appurato che più di 10.000 deceduti abbiano votato.
Oggi, si è inoltre a conoscenza che 700.000 schede ettorali non sono state autorizzate per essere visionate a Filadelfia e Pittsburgh. Questo significa che, in base alla Costituzione americana, Trump ha vinto anche la Pennsylvania.

Cosa può spingere una persona curiosa come me, a raccontare sul proprio profilo fb fatti di attualità non divulgati in TV?
Solo la sete di VERITÀ, quella che dovremmo avere TUTTI a prescindere dal colore politico di appartenenza!
Visto che è una situazione mondiale che riguarda tutti.

Per chi vuole ovviamente approfondire di più, i canali oltre alla nostra TV SPAZZATURA, ci sono.
Vi invito inoltre ad ascoltare l’intervista al giornalista Gianmarco Landi, che ieri sera in diretta TV a Canale Italia, alla trasmissione Linea Sera è stato come un fiume in piena.

MAGA🇺🇸 #KAG 🇺🇸 #DonaldJTrump 🇺🇸 #PRESTOLIBERI. Giuseppe Tuozzo




La Pnl in politica, commercio, psicoterapia e nei media

LA PROGRAMMAZIONE NEUROLINGUISTICA NEL PROCESSO DI UNIFICAZIONE EUROPEA: DA “CE LO CHIEDE L’EUROPA” A “CI VUOLE PIU’ EUROPA”
Dal c.d. “metamodello” della PNL è tratta la cosiddetta “assenza di indice referenziale”. Non facciamoci spaventare dalle parolone perché è una faccenda molto semplice. Si può dire che una frase è carente dell’indice referenziale quando manca la specificazione del soggetto a cui il verbo si riferisce o del suo destinatario. Oppure quel soggetto è talmente generico da essere pressoché evanescente.
L’assenza di indice referenziale rientra nella categoria delle cosiddette “cancellazioni” che si verificano quando qualcuno dice e non dice, ma soprattutto non dice. Cioè nasconde – di proposito o suo malgrado, per malizia o per ingenuità – pezzi piccoli o grandi della sua mappa del mondo e, più in particolare, pezzi che riguardano il protagonista di un’azione, l’ideatore di un pensiero o il responsabile di una omissione o di una dichiarazione.
Si tratta di un problema che ci tocca tutti da vicino, chi più chi meno, per il semplice fatto che siamo esseri umani non perfetti, ma solo perfettibili. E quindi il nostro bagaglio linguistico non è mai ampio a sufficienza da esprimere tutta la gamma delle emozioni, delle teorie, delle impressioni, dei giudizi, delle valutazioni, delle considerazioni che ci passano per la testa. E così, brandelli di “verità”, cioè di cose che abbiamo in mente e che consideriamo vere, valide, giuste, si perdono per strada.
Per esempio: “Bisogna volersi bene”. Chi deve voler bene? E a chi? Oppure pensiamo al caso in cui una proposizione esprime un giudizio di valore generico con il “si” passivante: “Si dice che ci vorrebbe più attenzione”. Chi lo dice? Ci vorrebbe per chi? Chi dovrebbe prestare più attenzione? O, ancora, l’indice referenziale può essere anziché eluso, semplicemente spostato. Pensate a quei casi in cui qualcuno vi apostrofa così: “Come lei ben sa”, oppure: “Come tu mi insegni”. Come fai a dire che io lo so? In che senso io te lo insegno? Quando te lo avrei insegnato? Sapere che si è in presenza di una cancellazione o di uno spostamento di indice referenziale ci consente di “stanare” facilmente certe formule retoriche manipolatorie come quelle testé richiamate. E ciò attraverso l’uso – ormai l’abbiamo capito – delle domande di precisione.
Per riassumere, anche in questo caso, come in tutti gli altri in cui il metamodello funge da rimedio, ci troviamo di fronte a una forma di linguaggio vago, poco preciso, nebuloso.
Ovviamente, se ci muoviamo in una logica di “Milton Model” tali omissioni possono essere volute dal parlante. Nel caso di uno psicoterapeuta, si tratterà di una scelta deliberata e a tutto beneficio della salute mentale del proprio paziente. Quindi a fin di bene.
Ma non è necessario essere professionisti o cultori della psicologia per capire come funziona la faccenda e per farne uso, alla bisogna. Pensate all’ipotesi in cui volete far prendere consapevolezza a un amico di un suo limite, o di una sua mancanza o di una sua carenza su cui sarebbe opportuno che lui lavorasse. Prescindiamo ovviamente dalle ragioni di tale esigenza e andiamo al sodo.
Un conto è che voi gli diciate: “Tu devi svegliarti prima la mattina se vuoi cominciare a combinare qualcosa di buono”. Un altro conto è che togliate dalla frase l’indice referenziale (in questo caso la seconda persona singolare: “Tu”) e che magari sostituiate il modo verbale imperativo (“Tu devi”) con un meno impegnativo condizionale. L’invito potrebbe suonare così: “Ci si dovrebbe svegliare prima la mattina se si vuole combinare qualcosa di buono”.
La seconda opzione ha molte più probabilità di essere presa in considerazione, e magari addirittura accettata, dal vostro interlocutore perché aggira le sue difese. Ogniqualvolta mettiamo in campo l’identità di una persona suggerendole o addirittura “imponendole” qualcosa, è molto facile provocare un’alzata di scudi da parte sua. È tipico della natura umana: si chiamano meccanismi difensivi.
Ma se lo stesso consiglio o invito viene reso meno “personale”, cancellando o spostando l’indice referenziale ecco che il messaggio cambia, diventa più morbido, meno perentorio, più generico e quindi molto più agevolmente digeribile.
Accanto all’assenza di indice referenziale, dobbiamo qui occuparci (per poter poi spiegare due caratteristici tormentoni europeisti) di un’altra categoria studiata dal metamodello della PNL e appartenente non alle “cancellazioni”, ma alle “generalizzazioni”.
Ci riferiamo agli operatori modali di necessità, volontà, possibilità. Tali espressioni, o predicati verbali, indicano che bisogna, si può o si deve fare qualcosa. Pensate a frasi tipo: “Ci vorrebbe più amore”. Oppure: “Devo proprio andare, ora”. O ancora: “Non posso permettermelo”. In tutte queste circostanze, l’enunciante (colui che parla) spesso non è davvero cosciente del motivo per cui dovrebbe, vorrebbe o potrebbe fare o non fare una certa cosa. Per cui la domanda di precisione giusta da porgli sarebbe, rispettivamente: “In che senso ci vorrebbe più amore, chi lo vorrebbe?”; oppure: “Chi ti obbliga ad andar via proprio ora?”; o ancora: “Perché non puoi permettertelo, chi te lo impedisce?”.
Ebbene, come in tutti gli altri casi, anche queste lacune del linguaggio possono essere di due tipi: involontarie o volute. Nella prima ipotesi, si tratta semplicemente di una incapacità (di cui tutti spesso rimaniamo vittime) di riferire in maniera adeguata e precisa le nostre idee e i nostri stati d’animo. L’antidoto sono, come sempre, le domande di precisione. E infatti tali domande vengono insegnate nei corsi di formazione e applicate nella terapia cognitivo-comportamentale proprio per consentire ai discenti, o ai pazienti, di apprendere e usare un metodo efficace per comunicare con se stessi e con gli altri.
Ma pure la “lacuna” del linguaggio (o “violazione”, per usare il gergo piennellistico) connessa agli operatori modali può essere usata intenzionalmente, con finalità di persuasione (a fin di bene o a fin di male). Non dimentichiamoci che Bandler e Grinder, i fondatori della PNL, ricavarono molte delle loro interessanti scoperte (divenute poi un vero e proprio metodo) dall’esame e dallo studio delle modalità con cui alcuni grandi terapeuti, come Virgina Satir e Fritz Perls e altri, comunicavano e interagivano con i loro pazienti.
Uno di essi, come anticipato in precedenza, era Milton H. Erikson, specializzato nell’impiego di tecniche di induzione ipnotica. Erikson, in particolare, usava tutte le principali forme di generalizzazione, distorsione e cancellazione. Insomma, si serviva dell’imprecisione del linguaggio per curare gli stati ansiosi e i disagi psichici dei soggetti analizzati.
Erikson lo faceva con l’obiettivo di guarire, evidentemente, ma cosa accadrebbe se questa stessa potentissima tecnica venisse impiegata per altri scopi? Per esempio, per vendere prodotti commerciali oppure per condizionare e manipolare la pubblica opinione? Anche questa è una domanda di precisione e conoscete da soli la risposta.
Tali tecniche vengono regolarmente impiegate a tutti i livelli, per condizionare la mente altrui: la pubblicità, i notiziari, i discorsi dei politici ne sono letteralmente infarciti. Usare le cancellazioni, le distorsioni o le generalizzazioni – cioè rendere vaghe le proprie affermazioni – consente di aggirare le resistenze e le barriere razionali che, altrimenti, potrebbero entrare in funzione se le stesse affermazioni fossero meglio esplicitate, spiegate, documentate. Come sempre, l’unico modo per difendersi da un’arma letale è conoscerne il funzionamento così da essere in grado di smascherare chi la usa nel momento esatto in cui lo fa.
Nel caso dell’Unione europea e della implementazione progressiva del Grande Sogno comunitario ci sono alcune frasi ripetute come dei mantra, a ogni livello del dibattito pubblico e delle chiacchiere private, ed entrate nel novero delle espressioni idiomatiche tipo l’indimenticabile: “Piove, governo ladro!”.
Ne prenderemo in esame due perché più significative delle altre e anche perché più che sufficienti per farsi un’idea della loro portata condizionante e manipolatoria. Entrambe possono essere catalogate nella classe detta “assenza di indice referenziale”. E la prima contiene anche un operatore modale di volontà. Eccole: “Ci vuole più Europa” e “Ce lo chiede l’Europa”.
In ambedue, in verità, troviamo anche una fallacia semantica, o di ambiguità (di cui ci occuperemo più approfonditamente nel primo capitolo della terza parte del libro) e cioè la parola “Europa”. Che cosa significa “Europa”? Unione europea? Istituzioni condivise? Partecipazione popolare? Regole comuni? Sentimento patriottico continentale? L’uso di un termine equivoco ha il vantaggio di non prendere partito per nessuna delle potenziali alternative semantiche. Con il beneficio di prestarsi a essere assimilato da un numero molto più nutrito di destinatari. Ciascuno attribuirà a quel concetto così vago (il nomen Europa) il senso che più gli aggrada. In effetti, fateci caso, “Europa” è anche una nominalizzazione…
Partiamo dalla assenza di indice referenziale: “Ce lo chiede l’Europa”. Chi esattamente lo chiede, e a chi? A noi? Ce lo chiede la Commissione? Il Parlamento? Il Consiglio della UE? La Corte di Giustizia? Il Consiglio Europeo? I singoli partner? I popoli europei? Non è dato saperlo. Così come non è dato sapere con quale atto: un regolamento? Una direttiva? Un parere?
Il risultato è che siamo indotti – noi tutti, bombardati quasi quotidianamente dallo slogan in questione – a dare per acquisito, e quindi assodato e non discutibile, che da qualche parte, in qualche modo, con le forme evidentemente dovute (e che non abbiamo il tempo di approfondire, ma bisogna pur fidarsi), l’Europa pretenda da noi quella data cosa. “E allora dov’è il problema?”, potremmo concludere: dopotutto, l’Europa siamo noi. Si tratta di uno straordinario vettore di propaganda con la precisa funzione di impedirci di pensare, ragionare, porre domande.
Conta solo il fatto che lo chiede l’Europa e quindi bisogna mettersi sull’attenti ed eseguire. Perché il presupposto non esplicitato, ma subliminale, di tale formula è: c’è poco da dibattere, una volta “capito” che “ce lo chiede l’Europa”.
Siccome l’Europa è, in sé e per sé, un concetto generico di valenza squisitamente ed esclusivamente positiva, tutto quanto promana dall’Europa va accettato e portato a termine; in primis i suoi desideri: se ce lo chiede, è per il nostro bene, come quando i padri confessori di un tempo dicevano alle nostre nonne: “Gesù lo vuole”.Nel caso dell’altra enunciazione (“Ci vuole più Europa”), su cui torneremo più diffusamente nel prossimo capitolo, troviamo la consueta fallacia semantica di equivocazione (“Europa”) accompagnata da un operatore modale di volontà (“Ci vuole”) e da un’assenza di indice referenziale (quel “ci” generico dietro cui è arduo sapere chi si nasconda) e persino da un comparativo mancante (“più Europa”, ma rispetto a cosa?) di cui parleremo sempre più avanti.
Sarà il caso di rinfrescare l’insegnamento del grande filosofo del Novecento, Martin Heidegger, il quale ci metteva in guardia contro il chiacchiericcio banale e alienante caratterizzato dal “si dice”, “si fa”, eccetera. Il “si” passivante, così come il “ci” alienante della frase in esame, serve a persuaderci che siamo in presenza di una necessità universale. Il fatto di omettere l’indice referenziale non ci obbliga a confrontarci con la “voce del padrone” (il che dovrebbe farci suonare un allarme).
“Ci vuole” e basta, cos’altro c’è da sapere e da scoprire? Se “ci vuole” significa che siamo tutti d’accordo, che è un dato di realtà, la polaroid di uno stato d’animo, anzi di un “bisogno”, collettivo. Ma quando è stata espressa questa “volontà”? Lo vogliamo davvero? Lo vogliamo o lo “dobbiamo” fare, questo “surplus” di Europa? Sono due cose molto diverse. E proprio indagando sull’operatore modale di volontà con le domande di precisione si scopre che, sotto sotto, non c’è, né c’era mai stata alcuna volontà reale; nostra, perlomeno. Forse una volontà di qualcun altro. Ma allora fioccano altre domande di precisione: chi è costui? O chi sono costoro? Chi davvero “vuole” più Europa, e perché?
Tali quesiti dovrebbero essere “pane quotidiano” in una democrazia quale si vanta di essere la nostra: fondata, per l’appunto, sulla “volontà” popolare. Ecco perché l’utilizzo di un operatore modale di volontà accoppiato a una fallacia semantica di equivocazione e a un’assenza di indice referenziale diventa un formidabile strumento di condizionamento delle masse. Soprattutto nel momento in cui, grazie anche all’utilizzo di quell’autentica arma non convenzionale rappresentata dai media generalisti (il cosiddetto mainstream), queste frasi, coniate con un preciso intento filoeuropeista, diventano moneta corrente del discorso collettivo.
Una volta entrate “a regime”, e interiorizzate, esse camminano con le loro gambe e, proprio grazie alla fumosità e alla genericità assoluta che le contraddistingue, possono essere usate da tutti, in qualsiasi contesto, senza particolari avvertenze. Sono dei veri e propri “virus cognitivo-comportamentali”, dei malware direbbe un esperto informatico, in grado di inquinare irrimediabilmente le coscienze e la comunicazione interpersonale e politica in senso lato.
Francesco Carraro
www.francescocarraro.com




Perche’ Trump vincera’

Queste ultime elezioni americane palesemente truccate in favore della nemesi di Trump, dovrebbero avere un epilogo favorevole alla legalita’ per mezzo di un ordine esecutivo emesso dal presidente degli Stati Uniti d’America, gia’ un anno e mezzo fa: confisca di tutti i beni diretti ed indiretti afferenti a persone e soggetti giuridici che dall’estero e dall’America, hanno cercato di boicottare ed infiltrare illegalmente le ultime elezioni americane. A tal proposito si puo’ comprendere l’azione probabilmente vana, di potentati sionisti e non come Soros, di trasferire la totalita’ dei propri beni presso fondazioni ed organi senza scopo di lucro.

Sono stati presi dall’esercito americano, negli ultimi giorni, i software di voto elettronico ed i portalo stessi, presso Berlino ed in Spagna, a causa della loro opera di intromissione nelle elezioni Usa, mediante programmi di falsazione e ribaltamento elettorale.

Invio di schede elettorali compilate a favore di Biden da persone defunte da molti lustri, sono sopraggiunte dalla Cina, dall’Olanda, dal Belgio e perfino dall’Italia.

Lo smascheramento della principale frode elettorale della storia, del primo tentativo di colpo di Stato in Usa alla stregua di cio’ che fu in Italia, e’ in atto, e ridimensionera’ i media mainstream con ritorsioni sulla proprieta’. Cosi’ aziende di tecnologia e servizi in antitesi alla costituzione americana, scoperte nel boicottaggio presidenziale si troveranno limiti e blocchi finanziari con un espediente: tale espediente nonche’ arma piu’ efficace a difendere l’America dai ribaltamenti elettorali, consiste nel sistema Swift, sistema appunto di transazioni pagamento creditizio, finanziario e bancario piu’ diffuso ed utilizzato al mondo. Una architettura di rete, tale Swift, in fase di sostituzione definitiva, dal Qfs, sempre di matrice americana e letteralmente “Quantistic financial system”; gia’ pronto e collaudato. Il sistema finanziario quantistico e’ una nuova infrastruttura bancaria e transazionale in cui si utilizza la fisica quantistica e la blockchain, per sottrarre il controllo totale del denaro, della sua creazione e della sua manipolazione, agli organi privati piu’ importanti al mondo, molto avversi a Trump, in agone costante con quest’ultimo.

Strano che, in questo discorso prolungato, sembra ravvedersi, dunque riempirsi di senso e concretezza, il famigerato piano Q, che preconizzava tali avvenimenti e le loro particolareggiate dinamiche, gia’ nel 2017.

Ma Q preconizzava, di tali avvenimenti, anche il finale dolceamaro, senza specificarne troppo bene la tempistica e la narrazione, sebbene rimarcandone la vittoria irreversibile della Costituzione.




A cosa serve il lockdown

Sintesi a 360°

EUGENIO CAPOZZI, DOCENTE DI STORIA ALL’UNIVERSITA’ DI NAPOLI HA FATTO UN’ANALISI PERFETTA DI CIÒ CHE STA ACCADENDO!!!

Il lockdown generale è già stato deciso da tempo. Tutte le oscillazioni di queste settimane sono soltanto gioco del poliziotto buono e cattivo, tattica per imporre la decisione gradualmente, testando volta a volta le reazioni. Il progetto è chiaro.

Non ha niente a che vedere con la situazione sanitaria, che è sotto controllo (salvo le solite inefficienze di certe regioni) e che vede una pressione sugli ospedali inferiore a quella che si verifica abitualmente ogni anno per le epidemie stagionali di influenza. Morti e terapie intensive sono evidentemente in gran parte anziani ammalati di altro, spesso già ricoverati – i dati emergono su scala locale anche se il governo si guarda bene dal chiarirlo a livello nazionale. Se si volesse affrontare seriamente la protezione delle fasce di cittadini a rischio (chiarissimamente individuabili per via statistica) basterebbe monitorare gli anziani con patologie specifiche attraverso medicina di base e Usca, somministrare loro terapie ormai note ai primi sospetti di virus, fornire servizi per evitare loro il più possibile di uscire di casa, e raccomandare ai loro familiari di adottare con loro il più rigoroso distanziamento. Ma chiaramente di questo a chi governa non importa nulla. Il progetto già pianificato dalla primavera è un altro, e tutto politico: un esperimento di ri-disciplinamento autoritario delle società funzionale ad un modello economico ben preciso.

È un progetto non solo italiano ma europeo, che parte dall’asse franco-tedesco e da Bruxelles, e di cui il governo italiano è solo uno tra gli esecutori. Non bisogna essere complottisti per individuarlo: esso è già palese nella torsione paternalista, eticizzante delle istituzioni Ue di cui Ursula von der Leyen è la garante. L’obiettivo di queste classi politiche è enfatizzare a dismisura il virus per distruggere quel che resta della piccola e media impresa, del terziario autonomo, degli spazi di formazione, socialità e cultura “fisici”, e sostituirli con consumi, intrattenimento, didattica, socialità integralmente digitalizzati, completamente inglobati dalle grandi corporations hi tech globali.

La narrazione terroristica del Covid e i lockdown sono lo strumento per rimpiazzare del tutto la socializzazione con i social, le comunità di scuola e università con la didattica su piattaforma, l’amore e il sesso con il dating virtuale, i ristoranti e i bar con il food delivery, i cinema e i teatri con Netflix, lo shopping con Amazon, i concerti con le dirette a distanza, lo sport con il “workout” casalingo gestito da app, il lavoro con sussidi statali di semi-indigenza, il culto religioso comunitario con una spiritualità solitaria senza nessun rilievo sociale.

E, soprattutto, per eliminare ogni forma di associazione culturale, circolo, movimento civico e politico libero, non controllabile, trasformando la società civile in una pluralità di individui isolati che si limitano ad essere followers dei leader politici, in un quotidiano reality show, “profilati” e sottoposti al continuo martellamento delle news unanimi di regime selezionate per loro dai social media depurandole di quelle che loro chiamano fake news, cioè di ogni fonte che non sia approvata dal complesso politico-mediatico mainstream.
L’accelerazione di questa trasformazione permetterebbe, per le élites europee, la saldatura tra il mega-tecno-capitalismo d’oltreoceano, lo statalismo burocratico Ue a economia sussidiata e il modello di mercato autoritario cinese.

L’unico ostacolo che può ancora frapporsi tra il progetto e la sua attuazione è la reazione, la resistenza, la mobilitazione delle società civili europee, dei ceti e delle fasce sociali che si è deciso di sacrificare. Dalla loro capacità di ribellione, dalla loro capacità di coordinarsi, dando vita a un blocco sociale e politico coerente in sostituzione di una rappresentanza politica ormai inesistente, dipende se l’esperimento tecno-autoritario riuscirà o sarà dichiarato fallito, o quanto meno dilazionato.

Eugenio Capozzi




Covid e cure sbagliate

Secondo l’esimia dottoressa Silvana de Mari i protocolli di cura per il Covid 19 continuano ad essere zelantemente sbagliati: dei medici almeno per telefono, hanno esortato a ingollare, da parte dei pazienti, la tachipirina anziche’ l’aspirina; quest’ultima soltanto, essendo un antinfiammatorio, possiede un’effettiva utilita’ di cura.

Alla stregua della negata esortazione verso l’assunzione di vitamina c a bizzeffe, e uscite con tanto di raggi ultravioletti pur in presenza di nubi, in Italia le indicazioni giuste per curare l’ultima pandemia, sembrano continuare ad essere ignorate.

Prima si poneva il respiratore ai pazienti senza una cura antinfiammatoria precedente, causa di embolie polmonari, mentre oggi si antepone, pare la tachipirina all’aspirina e sopratutto all’economica idrossiclorichina.

Il problema ed il nuovo scenario tracciato dall’epidemia fraudolentemente diffusa di Covid, sta nello svarione o nell’intervento provvidenziale che ha scongiurato la catastrofe predisposta: la mancata morte per covid, senza la preesistenza di altre patologia, di tre milioni e mezzo di persone.

Nel laboratorio omicida in cui e’ stato realizzato questo virus, infatti, secondo degli informatori, si era preventivato di portare il virus a uccidere, con la propria unica struttura genetica, tre milioni e mezzo di persone, il che non si e’ avverato.

I fautori tra le grandi oligarchie, di tale strategia, dovrebbero essere trovati e puniti con la morte a causa della loro perniciosita’: una perniciosita’ innestata sul controllo privato dei centri di ricerca batteriologica e dello stato stesso, anziche’ il contrario.

Siccome decessi numerosissimi inconfutabilmente da Covid anziche’ da altro avrebbero causato panico, la finalita’ delle oligarchie al comando di tali processi di creazione batteriologiche, si sarebbero avverate senza ritrosie popolari: vaccini quantici e identita’ digitale. Per tale motivo sradicare lo stato ed il suo potere anche scientifico e genetico, dalle grinfie di cricche privatistiche, appare quanto mai vitale.




La scomparsa del ragionamento: trappole e difese del Nuovo Ordine Mondiale

“Il QI medio della popolazione mondiale, che dal dopoguerra alla fine degli anni ’90 era sempre aumentato, nell’ultimo ventennio è invece in diminuzione…

È l’inversione dell’effetto Flynn. Sembra che il livello d’intelligenza misurato dai test diminuisca nei paesi più sviluppati. Molte possono essere le cause di questo fenomeno.

Una di queste potrebbe essere l’impoverimento del linguaggio. Diversi studi dimostrano infatti la diminuzione della conoscenza lessicale e l’impoverimento della lingua: non si tratta solo della riduzione del vocabolario utilizzato, ma anche delle sottigliezze linguistiche che permettono di elaborare e formulare un pensiero complesso.

La graduale scomparsa dei tempi (congiuntivo, imperfetto, forme composte del futuro, participio passato) dà luogo a un pensiero quasi sempre al presente, limitato al momento: incapace di proiezioni nel tempo. La semplificazione dei tutorial, la scomparsa delle maiuscole e della punteggiatura sono esempi di “colpi mortali” alla precisione e alla varietà dell’espressione.

Solo un esempio: eliminare la parola “signorina” (ormai desueta) non vuol dire solo rinunciare all’estetica di una parola, ma anche promuovere involontariamente l’idea che tra una bambina e una donna non ci siano fasi intermedie.

Meno parole e meno verbi coniugati implicano meno capacità di esprimere le emozioni e meno possibilità di elaborare un pensiero. Gli studi hanno dimostrato come parte della violenza nella sfera pubblica e privata derivi direttamente dall’incapacità di descrivere le proprie emozioni attraverso le parole. Senza parole per costruire un ragionamento, il pensiero complesso è reso impossibile.

Più povero è il linguaggio, più il pensiero scompare.

La storia è ricca di esempi e molti libri (George Orwell – 1984; Ray Bradbury – Fahrenheit 451) hanno raccontato come tutti i regimi totalitari hanno sempre ostacolato il pensiero, attraverso una riduzione del numero e del senso delle parole. Se non esistono pensieri, non esistono pensieri critici. E non c’è pensiero senza parole.

Come si può costruire un pensiero ipotetico-deduttivo senza il condizionale? Come si può prendere in considerazione il futuro senza una coniugazione al futuro? Come è possibile catturare una temporalità, una successione di elementi nel tempo, siano essi passati o futuri, e la loro durata relativa, senza una lingua che distingue tra ciò che avrebbe potuto essere, ciò che è stato, ciò che è, ciò che potrebbe essere, e ciò che sarà dopo che ciò che sarebbe potuto accadere, è realmente accaduto?

Cari genitori e insegnanti: facciamo parlare, leggere e scrivere i nostri figli, i nostri studenti. Insegnare e praticare la lingua nelle sue forme più diverse. Anche se sembra complicata. Soprattutto se è complicata. Perché in questo sforzo c’è la libertà.

Coloro che affermano la necessità di semplificare l’ortografia, scontare la lingua dei suoi “difetti”, abolire i generi, i tempi, le sfumature, tutto ciò che crea complessità, sono i veri artefici dell’impoverimento della mente umana.

Non c’è libertà senza necessità. Non c’è bellezza senza il pensiero della bellezza.”

Christophe Clavè.




Ecco cosa succede in Usa di nascosto

Dichiarazione della campagna di Trump sui piani dei Democratici per delegittimare i risultati del giorno delle elezioni

“I democratici sono in preda al panico perché Joe Biden non ha ottenuto un vantaggio sufficiente nelle prime votazioni negli stati in cui si sono svolti i campi di battaglia e sanno che i voti in prima persona del presidente Trump nel giorno delle elezioni faranno la differenza e lo spingeranno alla vittoria. Gli operatori politici di Biden hanno già distribuito punti di discussione e ricerche per delegittimare i risultati del giorno delle elezioni, addestrando i surrogati a definire il successo del giorno delle elezioni del Presidente come un “Ped Mirage”. Gli operatori consigliano ai surrogati e ai media di creare una cortina fumogena dando la colpa a tutti – immaginando ritardi postali o sostenendo falsamente che le schede elettorali che semplicemente non sono state restituite dovrebbero essere considerate voti legittimi che devono essere contati. Niente di tutto questo sarà vero, ma sarà considerato come la prova che la vittoria del presidente Trump è un cosiddetto “Ped Mirage”. Nessuno dovrebbe cascarci.

Siamo consapevoli che i Democratici hanno già tagliato le pubblicità televisive che sono pronti a distribuire per cementare ulteriormente la disinformazione “Red Mirage”, cercando di convincere la gente che tutto ciò di cui Joe Biden avrebbe bisogno per la vittoria è più tempo. che si estende ben oltre il giorno delle elezioni. Allo stesso tempo, prevediamo che i Democratici saranno in tribunale a discutere per estendere le scadenze per l’accettazione e il conteggio dei voti inviati e ricevuti ben oltre le scadenze previste dalle leggi dei singoli Stati. Gli americani dovrebbero ricordare che Biden ha messo insieme un massiccio team di avvocati che cercheranno di allentare l’integrità elettorale in modo da poter rubare queste elezioni. e ricordare anche che Hillary Clinton ha consigliato a Biden di non ammettere la sconfitta “in qualsiasi circostanza”. L’ultimo sussulto della campagna elettorale di Biden sarà brutto e sarà spietato.

“Quello che in realtà è successo è che i Democratici hanno messo in campo un candidato in Joe Biden che non entusiasma praticamente nessuno. e i suoi potenziali elettori non sono motivati ad andare alle urne di persona. I Democratici hanno anche commesso l’errore di passare mesi a spaventare i loro sostenitori per evitare di votare di persona a causa del coronavirus. e ora si sono resi conto che la loro leadership di voto iniziale non sarà sufficiente. La campagna di Biden ha anche commesso il peccato politico di non riuscire a costruire un gioco di terra o un’operazione sul campo e ora ne stanno pagando il prezzo con la loro incapacità di trasformare i sostenitori. Biden sa che i voti che ha già ottenuto in banca grazie alle votazioni anticipate provengono da sostenitori che avevano già avuto, e quindi ha cannibalizzato la propria partecipazione al giorno delle elezioni. A causa di questa situazione di Biden, siamo in guardia affinché i Democratici cerchino di sovvertire le scadenze statali per il ricevimento e il conteggio delle schede elettorali e ci batteremo per far sì che rispettino la legge. Il presidente Trump vuole che ogni elettore idoneo possa votare, votare una volta sola e farla contare”.

– Justin Clark. Trump 2020 vice direttore della campagna elettoral




Scandalo italiano al sud

E’ nell’Italia meridionale, precisamente a Matera capoluogo di regione e capitale della cultura 2019, a consumarsi lo scempio della mancanza di ferrovia, laddove il mulo diventa per l’ultima volta piu’ veloce ed efficace del treno. E mentre in Italia si privatizzano tutti gli enti pubblici e di finanza, le banche non emettono moneta e quel poco che dispongono l’applicano all’espansione dei tav settentrionali, gli attacchi esteri minano la stabilita’ e l’economia nazionali. Cosi’ adulterando la costituzione e lo spirito unitario, gli arrivi a Matera saranno decimati, quest’anno che le luci d’Europa la rifulgeranno, per causa di mancanza di basilari infrastrutture.

Lo stesso limite italiano, apice di dissennatezza manageriale, lo si e’ verificato in terra di Sicilia. Qui durante una visita di importanti manager e politici cinesi, e’ stata decretata l’impossibiita’ di investimenti portuali a causa della mancanza di basiliari sostegni infrastrutturali.

Le arance di Palermo voleranno con i jet privati di Ali Baba, Amazon cinese, verso gli acquirenti orientali, invece il resto rimarra’ scarno e degradato nel sud e come il sud sottosviluppato. Inoltre la licenziosita’ politico-manageriale ha obbligato le navi cinesi di allungare i tempi di circumnavigazione facendo appoggio sul porto di Trieste e Genova, anziche’ di Gioia Tauro e Taranto. Per tale cagione i manager cinesi stanno eludendo l’Italia marittima in favore di un piu’ vantaggioso approdo in Gibilterra. Questo e’ lo scenario che rode l’Italia, vittima del suo mancato senso di unita’, con il meridione alla deriva, scevro di infrastrutture, e in tal guisa tutti rimangono inermi di fronte alla avanzata euro americana che mira al borseggio quasi avvenuto dell’Ilva ed alla deflagrazione delle piccole e medie banche, per mezzo della firma avvenuta al trattato Mes. Se questi sono uomini!