Psicologia sociale e bond per la salute mentale


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Allorchè si affronti il tema del benessere sociale, non si può più eludere la psicologia di massa quale forma di limitazione o liberazione dai propri demoni interiori, che risucchiano la serenità e la felicità, financo alla produttività.

Il problema collettivo riguarda il fatto che le sedute di psicologia offerte ad ufo dalle asl locali, sono tanto brevi nel tempo di analisi psicologica o psichiatrica, nella durata del ciclo terapeutico, quanto superficiali dal punto di vista anche della volontà del professionista di penetrare la mente disturbata del paziente, nell’ambito del sevizio pubblico.

Ecco allora che nell’Italia incastonata nella congiuntura economica sfavorevole e nel pregiudizio sociale, si tende a comportarsi con se stessi e con gli altri, tacendo i propri disagi endogeni, ed allantonando sempre più la meta della serenità.

Diviene pertanto necessario e liberatorio “sfogarsi” in sedute psicoanalitiche anche quando non si soffre di problemi psichici: fa semplicemente bene parlare, fa bene sul piano della migliore evoluzione individuale ed al benessere intimo e sociale.

Siccome anche gli psicologi si aiutano tra loro con psicoanalisi collettive, un circolo virtuoso per la stabilità sociale, risiederebbe nello sgravio fiscale di sedute psicoanalitiche private, da parte del cittadino, ed al contempo nel sostegno medico-finanziario sanitario statale, a sedute obbligate e facilitate di psicoterapia gratuita per i cittadini bisognosi sul piano economico e psichico. Un volano di sviluppo economico e sociale questo, che coniughi esigenze attuali sul piano sanitario e fiscale, da sostenere mediante un leggero abbassamento dell’imposizione fiscale individuale e intervento “credito” statale; al fine di adempiere ad un regime inesorabile di salute sociale e fiscal-finanziaria cui il mondo va incontro, in contesti sempre più difficili ed iper-stimolati.

Come dunque gli Psicologi possono far risparmiare la collettività? Nel 2017 e’ nata l’iniziativa italiana su impulso britannico di un bond per la psicologia sociale, di cui ha parlato esaustivamente su ilpuntopensionelavoro Torricelli, presidente Empam psicologi

Con la Call for Ideas “Investire in Psicologia” l’ENPAP ha proprio voluto dare concretezza alla capacità degli psicologi di definire progetti di intervento, in ambito sociale, di cui è possibile misurare il valore sociale insieme a quello economico.

Abbiamo dunque chiesto a tutti gli iscritti di inviarci progetti innovativi che avessero, da un lato, la valorizzazione dell’impatto sociale ottenibile nei termini dei benefici che i singoli partecipanti e la collettività avrebbero ricevuto dall’intervento e, dall’altro, la possibilità di individuare e misurare il beneficio economico che sarebbe stato possibile ricavare in termini, per esempio, di risparmio stimabile della spesa pubblica. I contributi raccolti sono stati poi esaminati da una commissione di esperti che ha selezionato i 105 progetti di più concreta fattibilità raccolti nel volume Investire in Psicologia – Come gli Psicologi fanno risparmiare la Collettività.

Gli interventi proposti spaziano in vaste aree del sociale e del socio-sanitario, di particolare attenzione da parte dell’opinione pubblica, ma sostanzialmente abbandonate a loro stesse dopo i tagli alle politiche di welfare che si sono susseguiti negli ultimi anni. Hanno a che fare, ad esempio, con le gestione delle malattie croniche, che già oggi costituiscono un costo elevatissimo per lo Stato e che sempre di più lo saranno visto l’aumento costante della popolazione anziana; con la prevenzione nell’ambito della salute mentale, messa sempre più a rischio in questa epoca di continui, profondi mutamenti sociali, spesso insondabili nella loro ricaduta individuale; con il trattamento di disturbi dell’apprendimento nei bambini e con la riduzione della dispersione scolastica; con i sistemi di tutoraggio a supporto dell’efficientamento dei percorsi di studio universitari; con il supporto alle famiglie, sempre più sole nell’affrontare le nuove complessità che la contemporaneità propone.

L’auspicio è che alcune quote dei fondi –  che il nostro Ente di previdenza raccoglie presso gli iscritti e investe innanzitutto per garantire le loro pensioni – possano essere investite per finanziare la sperimentazione di questo tipo di interventi, che hanno al centro la psicologia professionale e che garantiscano, insieme al miglioramento della qualità di vita delle persone coinvolte, occasioni di lavoro per gli iscritti all’ENPAP e rendimenti equilibrati da riversare sulle loro pensioni. Si riuscirebbe, così, a individuare programmi di intervento efficienti anche dal punto di vista economico, che potrebbero facilmente essere scalati nella dimensione e applicati con grande vantaggio all’intero territorio nazionale.

Anche alla luce di questa iniziativa, come giudica gli strumenti a disposizione delle Casse per investire in economia reale? E quale, in particolare, il suo bilancio sul presente e sul futuro dei social impact bond in Italia?

Al di là dei limiti di ogni definizione di cosa è o non è “reale”, soprattutto in campo economico (anche per il 2017 il vincitore del premio Nobel per l’Economia è uno scienziato che ha studiato i processi psicologici, immateriali per definizione ma estremamente reali nelle conseguenze, che determinano le scelte economiche), a oggi è netta la mancanza di indirizzi per investire nelle infrastrutture più immateriali del Paese: nella formazione sia di base che superiore, nei sistemi di welfare e di coesione sociale, nella salute mentale di cittadini.

La salute mentale, per esempio, è riconosciuta dall’OMS come la principale causa di povertà anche nei stessi Paesi più sviluppati: la depressione, in particolare, è per il 50% più debilitante della maggior parte delle malattie fisiche croniche e le sindromi d’ansia e depressione sono alla base del 40% delle invalidità. Queste condizioni implicano costi enormi, per i cittadini, per le loro famiglie e per lo Stato.

Su queste situazioni si è oggi in grado di intervenire con efficacia e altri Paesi stanno operando massicci investimenti in questi campi: il Regno Unito sta investendo 800 milioni di sterline nel programma I.A.P.T. per portare la Psicoterapia, lo strumento in assoluto più efficiente, a tutte le persone affette da depressione o da sindromi ansiose: il trattamento psicologico costa, in media, 1000 euro, ma fa risparmiare 4800 euro nel complesso dei costi sociali associati.   Sempre nel Regno Unito sono stati utilizzati per la prima volta i Social Impact Bond proprio per rendere possibile il finanziamento di progetti ad elevato valore sociale da parte di privati: in questo modo, le sperimentazioni di interventi efficaci possono essere fatte senza rischiare il denaro pubblico, ma ripagando solo i progetti che funzionano grazie ai risparmi da essi stessi generati.

Su questi fronti, le Casse di Previdenza sono estremamente interessate a dare il loro contributo per la crescita sociale ed economica (che sono così profondamente connesse) del Paese, mettendo a disposizione della collettività non solo le loro risorse economiche ma, soprattutto, la competenza dei loro Professionisti: una risorsa enorme, sulla cui formazione la collettività ha già investito e che oggi viene spesso erroneamente marginalizzata e, di certo, non impiegata come potrebbe.

La previdenza privata ha da poco festeggiato il suo ventennale. Vent’anni che hanno visto le Casse andare incontro a un mutamento di paradigma, che le ha spinte ben al di là del loro pur fondamentale ruolo previdenziale e assistenziale. Si trova d’accordo con questa affermazione, con particolare riferimento all’esperienza ENPAP?

La condizione di crisi generalizzata che ha caratterizzato l’ultimo decennio, in particolare, ha costretto l’intero mondo delle Casse a fare i conti soprattutto con il calo dei redditi dei Professionisti e, quindi, con la crescente difficoltà a strutturare un sistema previdenziale contributivo sostenibile, alla luce di questo dato.

Gli interventi innovativi che tutti gli Enti di Previdenza e Assistenza hanno cercato di attivare sono andati nella direzione di creare un sistema di Welfare integrato per gli iscritti che, oltre a farsi carico solidaristicamente dei momenti puntuali di difficoltà individuale, aiutasse i professionisti a migliorare la loro presenza nella società e, dunque, i loro redditi.

Anche in ENPAP abbiamo fatto molta attenzione alle azioni in grado di facilitare l’accesso al mercato e la continuità lavorativa dei nostri professionisti. Sono tantissime le iniziative avviate per dare supporto ai Colleghi in una prospettiva di Welfare allargato al sostegno della professione: attraverso la valorizzazione presso l’opinione pubblica del loro apporto alla collettività, la proposta di competenze in grado di supportare l’innovazione, il rilevamento della nuova declinazione dei bisogni sociali cui rispondere come professionisti.

Un elemento che va in questa direzione e che emerge del resto anche dal progetto “Investire in Psicologia” è, infatti, la tutela e la valorizzazione della professione. Che tipo di momento sta vivendo la professione dello psicologo e quali le misure che state valutando a sostegno della categoria e dei vostri iscritti?

Credo sia necessario distinguere proprio tra quello che accade a livello di Categoria e quello che accade a livello di singoli Iscritti. La categoria degli psicologi vede il fatturato complessivo in crescita continua e veemente: negli ultimi dieci anni, siamo passati da redditi complessivi dichiarati dai nostri professionisti per circa 500 milioni nel 2007, a poco meno di un miliardo nel 2016.

Al contempo, cresce con estrema rapidità il numero degli Iscritti alla Cassa, che nello stesso periodo sono passati da circa 26.000 a oltre 54.000: si tratta di aumenti del 100% in dieci anni, che inquietano non poco chi deve guardare al futuro della professione.

È innegabile che, in questo periodo, le condizioni di chiusura del mercato del lavoro dipendente, specie quelle nelle amministrazioni pubbliche in ambito sanitario e sociale, abbiano spinto tantissimi giovani psicologi a entrare nel mondo della libera professione, creando oggettive condizioni di eccesso di offerta soprattutto nelle aree “classiche” dell’attività professionale. Stiamo quindi indirizzando le iniziative dell’Ente nei termini di ampliare le nicchie di mercato a cui offrire l’attività dei nostri professionisti e di rilanciare il valore del loro intervento a beneficio della collettività.

Intanto, abbiamo commissionato una ricerca di mercato sui bisogni sociali emergenti in questi anni e sui nuovi ruoli professionali richiesti agli psicologi alla luce di questi cambiamenti. I dati sono stati poi divulgati attraverso un e-book e presentati nel corso di eventi che abbiamo organizzato in molte città. Contiamo di aggiornare periodicamente i dati della ricerca e di ampliarne la portata per considerare altri scenari di mercato e altre committenze. Ancora, abbiamo strutturato un Social Network di categoria su web, riservato ai nostri iscritti, attraverso cui gli psicologi possono cercare le competenze di colleghi che possono coadiuvarli nei loro progetti o assieme ai quali realizzare i loro lavori, scambiare esperienze o servizi e costruire community per lo scambio alla pari.

É stato poi varato un sistema di garanzia del credito fino a 100 mila euro, per sostenere lo sviluppo dei progetti professionali degli iscritti all’ENPAP. In questo caso l’Ente fornisce garanzia per il credito concesso ai suoi Iscritti attraverso il sistema dei confidi.  Diversi, poi, gli interventi realizzati a sostegno dell’imprenditoria professionale femminile: le colleghe sono l’82% degli Iscritti al nostro Ente ma, come in tutte le professioni, mostrano livelli reddituali decisamente più bassi rispetto ai colleghi uomini.

Ancora, abbiamo incontrato circa 2 mila colleghi in un anno in seminari itineranti, organizzati nelle principali città italiane per fornire competenze in Europrogettazione per l’accesso ai finanziamenti dell’Unione Europea e in costruzione di Progetti di Carriera efficaci per i professionisti.  Contiamo, nei prossimi mesi, di attivare una vera Accademy su piattaforma FAD per i nostri Iscritti, che fornisca servizi formativi e di tutoraggio agli Psicologi, per renderli in grado di utilizzare nuovi canali di finanziamento utili ad avviare o ampliare la loro attività professionale.

E, soprattutto, abbiamo attivato il programma per “Investire in Psicologia”, un progetto che si inserisce pienamente nelle iniziative innovative varate dalle Casse di previdenza dei Professionisti in questa fase della loro storia e che mira a ridare slancio all’attività degli Psicologi a favore della collettività, prendendo spunto dalle esperienze inglesi dei Social Impact Bond.

Se l’atteggiamento delle Casse e dei loro iscritti è mutato in risposta alle esigenze poste dalle tendenze economiche e sociali in atto, può dire lo stesso di quello di politica e istituzioni nei vostri riguardi? Quali eventuali ulteriori provvedimenti auspicherebbe da parte dei policy makers?

La politica degli ultimi anni è stata parecchio “distratta” rispetto alle esigenze dei professionisti e delle loro Casse di Previdenza. Non voglio qui rimarcare le diverse situazioni in cui i professionisti sono stati caricati di nuove incombenze e di nuovi oneri, mentre gli Enti che devono provvedere al loro futuro pensionistico sono stati caricati di nuovi vincoli e di tassazioni aggiuntive, senza ottenere le necessarie attenzioni alle loro esigenze di riforma e di rilancio: i lettori di queste pagine conoscono di certo le vicissitudini recenti in questi ambiti e quali sono le istanze più generali a cui si attende riscontro.

Nello specifico di quanto abbiamo sinora illustrato mi pare, però, necessario individuare l’esigenza di strumenti normativi che favoriscano e potenzino i processi di innovazione sociale, contribuendo a rendere gli interventi per l’inclusione sociale dei soggetti svantaggiati più efficaci e più efficiente la spesa socio-sanitaria nell’ottica che stiamo sostenendo anche con il nostro “Investire in Psicologia”.

È quindi altamente auspicabile l’istituzione di un Fondo nazionale che sia finalizzato a studiare e sviluppare iniziative di innovazione sociale in base al principio pay by result che caratterizza, ad esempio, i Social Impact Bond. Uno strumento di questo genere è indispensabile per la finalizzazione di iniziative come la nostra e per recepire l’interesse che gli Enti di Previdenza dei Professionisti in ambito AdEPP mostrano per interventi a valenza sociale, che abbiano ricadute anche per le professioni. Uno strumento di questo genere avrebbe bisogno di una dotazione finanziaria iniziale davvero minimale, potrebbe essere implementato con investimenti degli investitori istituzionali, quali le nostre Casse di previdenza, e sarebbe un catalizzatore eccellente delle risorse, economiche e di pensiero, delle libere professioni che in questo momento sono sostanzialmente ferme, ma che sono strategiche per lo sviluppo del Paese.https://www.facebook.com/marketplace/item/352129442824283/




I ristoranti aperti dentro pranzo e cena


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Per il 7 maggio i ristoratori dell’associazione “ Imprese dell’ospitalita’” hanno deciso di riaprire a pranzo e cena ed all’interno, adeguandosi alle direttive anticovid fuorche’ quella relativa al pass vaccinale. Lo fanno in seguito agli assembramenti dei tifosi dell’Inter in occasione dei festeggiamenti per lo scudetto, per mera autoconservazione; infatti le imprese che piu’ hanno pagato le asperita’ del Covid sono state quelle della ristorazione e del turismo, le quali inizialmente hanno dovuto indebitarsi per adeguarsi alle misure pandemiche, ma hanno visto un veto alle riaperture continuative, con l’onere di buttare il cibo acquistato e perdere l’investimento di modifica spaziale; inoltre gli imprenditori della gastronomia e del turismo contestano i numeri dei contagi e le misure prese per contenerli, che hanno riguardato solo le fasce anziane e non i giovani, i quali a prescindere dai vaccini, non si ammalavano e comunque tendenzialmente non morivano. All’agonia delle imprese alberghiere e della ristoratore si e’ aggiunta la questione irrisolta degli affitti che si scaricavano ulteriormente sul loro capitale sociale, binariamente ai giganti americani del delivery che prendono il 30% su ogni ordine versandone le tasse all’estero. Se a cio’ si aggiunge che la ristorazione ed il turismo sono state definite da Draghi “morti che camminano ergo da orbare di finanziamenti per velocizzarne la chiusura”, si deduce una rabbia ed una reazione ortodosse da parte dell’intero comparto. A cui e’ annesso direttamente o indirettamente il costo degli interessi derivanti dal Recovery fund, il quale nel “Gruppo dei trenta” dove due decenni staziona Draghi, non sono previsti aiuti risolutivi a ristorazione e imprese territoriali del turismo. A tal punto diventa lapalissiano il motivo che spinge a trasgredire le proscrizioni governative, ossia l’autotutela che spetterebbe allo stato italiano attuare. https://www.facebook.com/marketplace/item/1065032380635180/




Saviano immigrazia e l’adeguamento del meridione


 


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Razzismi a parte in periodi come l’attuale, di stagnazione economica, il volano per la crescita italiana risiede nell’ampliamento demografico di un paio di milioni, senza dover pertanto sbarrare le porte ad un tipo di immigrazione qualificato.

Il punto nodale per favorire un processo analogo di espansione economica mediante l’espansione demografica, passa per una palingenesi edilizia di alto profilo, tenendo conto di due questioni: l’Italia è sopraffatta da molteplici vincoli ambientali che impediscono nuove cementificazioni; infine ogni progetto di sviluppo non può eludere l’impiego di materiali da costruzione, dunque l’industria edilizia. Alla luce del fatto che l’estetica cittadina e borghizia che caratterizza l’Italia non può resistere ad un imponente stravolgimento, per palingenesi edilizia si allude ad un nuovo “glocale” metodo edilizio, che costruisca piani in grandi numeri per piccoli e bassi palazzi verso il basso, modello Londra, e contemporaneamente l’affiancamento di svettanti grattacieli modello New York, Shangai e Singapore, per ricrearsi un nuovo potere, almeno apparente. Nuovo potere non significa solo sviluppo economico e capacità aumentate di ospitamento demografico, ma anche un rinnovato approccio artistico architettonico che per tanta parte della storia rinascimentale e gotica, ha caratterizzato l’Italia come culla culturale, civile ed artistica mondiale, in antitesi alle brutture partorite all’estero, che non solo dal punto di vista edilizio hanno espresso la freddezza spirituale, mananegeriale ed artistica, che i “barbari” hanno cercato malamente di imporre al mondo mentre l’Italia nicchiava fra invasioni, debolezze militari, sociali ed artistiche, le quali fino a poco tempo fa hanno deteriorato l’italicità più ampia e pura.

Saviano parla, in ottica globalista, di un mastodontico piano di ripresa demografica meridionale con l’innesto di immigrati, eludendo il fatto dimostrato che gli immigrati irregolari non apportano valore aggiunto in quanto non rappresentano manodopera specializzata: una dovizia di imprenditori ha lamentato il fatto che, perfino nel lavoro campestre, gli immigrati irregolari tendenzialmente comportavano un maggiore esborso economico degli italiani, per renderli qualificati. Ecco il motivo alla base della quasi inutilita’ dei clandestini dal punto di vista economico-perche’ lo sviluppo si ricava da settori redditivi grazie a manodopera iperspecializzata, perfino nell’agricoltura-.

Nella fattispecie del meridione a Saviano va replicato che esso necessita semplicemente di infrastrutture stradali, ferroviarie, portuali, aereoportuali, ospedaliere, scolastiche, oltre che di sostegno al reddito giovanile. Ma quest’utima necessita’ appartiene anche al resto d’Italia. Infatti di Maio qualche tempo fa sciorinava il fatto che la maggior parte dei recettori e richiedenti del reddito di cittadinanza risiedesse in Lombardia, per cui l’Italia intera ha vitale bisogno di investimenti indefiniti a credito, in antitesi di quelli attuali a debito.https://www.facebook.com/marketplace/item/598907453997358/v




Gente non piu’ cattiva ma senza anima


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La fonte era un massone del trentunesimo grado sui trentatre’ complessivi che, con uno scafandro e la voce artificialmente alterata per questioni di irriconoscibilita’, alludeva di recente alla situazione politica, burocratica, industriale e massonica stessa, analizzandola nel dettaglio. Nella sua intervista rilasciata l’anno scorso e presente su Odysee, il Gran Maestro definiva la propria loggia come un’unicum all’interno del macrocircuito delle societa’ segrete-infatti qui ci si incontra per studiare, evolversi, migliorare il proprio ecosistema, e solo in ultima istanza e’ possibile strutturare affari e opportunita’ lucrative-: in relazione agli amministratori politici, ai grandi burocrati, ai super finanzieri, ai grandi capitani d’industria, l’alto esponente massonico non ne rimarcava l’inadeguatezza, l’incapacita’, la cattiveria, bensi’ parlava della loro disconnessione con l’anima. A tal proposito si evince il fenomeno molto diffuso del satanismo tra le alte sfere di potere e non solo, ma su cio’ il massone affermava di una componente assai risicata di satanisti all’interno delle logge massoniche. Egli descrive le elites ormai dimentiche del buon governo, dei diritti costituzionali, come gente non cattiva ma senza anima, o per una sua messa da parte in favore di scopi perversi a livello deontologico, o una sua perdita causata dall’opera inveterata di “doppia morale”. Dunque in base alle dichiarazioni del membro di rilievo che fa parte di una congrega massonica “virtuosa”, innestata sul rispetto della Costituzione e sulla spiritualita’ “cristica”, innumerevoli persone oggi non sono cattive oppure piu’ che cattive, sono disconnesse con la loro anima: tali persone figurano soltanto come meri esecutori inconsapevoli ed acritici di ordini apicali a detrimento dell’interesse popolare.https://www.facebook.com/marketplace/item/210286617009465/




In Germania Applicazioni genetiche virtuose


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Non solo potrebbe rilevare le mutazioni dei tumori, ma anche quelle dei virus come il SarsCov2, o le spie della resistenza agli antibiotici: sono tante le possibili applicazoni della nuova tecnica di diagnosi basata sulla Crispr, premiata nel 2020 con il Nobel per la Medicina. Descritta sulla rivista Science, la tecnica è stata messa a punto in Germania, dal gruppo del Centro Helmholtz per la ricerca sulle infezioni guidato da Chunlei Jiao, e si basa sulla scoperta di un nuovo messaggero genetico, una sorta di ‘Rna-madre’. 

Come un arciere capace di scoccare piu’ frecce contemporaneamente dal suo arco, il test per la disgnosi chiamato Leonard (Leveraging Engineered tracrRNAs and On-target DNAs for PArallel RNA Detection) è in grado di rilevare in una sola analisi più biomarcatori di una malattia. “Quando si fa l’analisi dei geni o delle varianti, normalmente si procede con un gene o una mutazione alla volta, ma in questo caso è stato messo a punto un metodo più generale, che consente di fare un’analisi simultanea di più mutazioni, geni, virus insieme”, spiega all’ANSA il genetista Giuseppe Novelli, dell’Università di Roma Tor Vergata. 

“Finora si pensava che ci fossero degli Rna specifici per una determinata sequenza, ma con questo studio si è scoperto che tutti hanno origine da una sequenza di Rna-madre, che riconosce contemporaneamente piu’ punti”. 
Con Leopard, precisa Chase Beisel, uno degli autori della ricerca, “siamo riusciti a rilevare frammenti di Rna da nove virus e a differenziare il SarsCov2 e una delle sue varianti nel campione di un paziente”. 

Secondo Olive Kurzai, che ha fornito i campioni del paziente nello studio, “questa tecnologia in futuro potrebbe rivoluzionare la diagnosi medica non solo per le malattie infettive e l’antibiotico-residenza, ma anche per il cancro e le malattie genetiche rare”. 

Il prossimo passo, secondo Novelli, sarà costruire in laboratorio questi Rna-madre “in modo da riprogrammarli e indirizzarli contemporaneamente in piu’ punti di attacco. A differenza della Crispr, questa tecnica non permette però, o almeno non si sa ancora, di correggere il Dna ed essere usata per la terapia genica, ma in futuro potrebbe essere utilizzata per fare analisi multipla di mutazioni nel cancro, oppure nelle infezioni virali dove ci sono molte mutazioni o infezioni multiple da piu’ agenti”. Si auspica a tal punto, che le terapie geniche avveniristiche non enfatizzino il concetto di artificialita’ organica propedeutico a cambiamenti sesquipedali di dna in ottica ipertransumanista. Binariamente si esorta lo stato italiano a finanziare e diffondere infrastrutture mediche pubbliche e privati al fine di massimizzare lo sviluppo di questo settore. https://www.facebook.com/marketplace/item/210286617009465/




Vaccinazioni di massa future


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Dal Brasile e da Miami riemerge il tema del Covid amnantato di obbligo anziche’ di decessi e contagi, ma con alcune ironiche criticita’ legate ai vaccini: Wanderson Santana e’ un legale brasiliano che fa la spola tra Rio de Janeiro e Miami, ma risiede nella citta’ americana. Egli ha effettuato la prima dose di vaccino genico ed e’ risultato positivo al virus subito dopo, alla stessa stregua di molteplici brasiliani. Cio’ che invece desta sgomento e’ l’opera di progressiva imposizione in Brasile, della mascherina, pur rimanendo stazionario ed in calo il numero di contagiati e deceduti dal virus in questione.

Draghi e non solo hanno recentemente, delineato l’andamento futuro del sistema di vaccinazioni di massa, che fondamentalmente si basera’ su una frequenza inoculatoria annuale e addirittura biannuale, magari per Covid o morbi analoghi: quel che pero’ si deduce con il caso di Wanderson Santana, e’ che il vaccino futuro non eludera’ il contagio ne’ misure di mascherine e similari.

Il dottor Di Bella, intervistato due settimane fa da Radio Radio, ha rimarcato le statistiche inerenti le reazioni avverse e i decessi da vaccini, che in occidente stanno raggiungendo numeri allarmanti, i quali sfiorano i centomila casi. Il professore Giuseppe di Bella inoltre ha spiegato le peculiarita’ dei vaccini virali e quelli genici, rispettivamente Astrazenka, Jhonson e Jhonson o Pfiser: Astrazenka favorisce i coaguli di sangue nei soggetti a rischio, che a livello neurologico portano la morte immediata mentre sul piano cardiaco o polmonare obbligano all’eparina: molti medici costretti a vaccinarsi pena sospensione del salario e del lavoro, lamentano il fatto che si stanno iniettando eparina pur di scongiurare le trombosi.

I vaccini genici invece favoriscono la iperproliferazione cellulare, per mezzo della caratteristica degli embrioni presenti in tali vaccini, di replicazione ingente di cellule, sia in modo benigno che maligno. Dunque Di Bella caldeggia per esami preventivi ai vaccini, con cui il medico di base e le autorita’ sanitarie devono decidere se e come vaccinare.https://www.facebook.com/marketplace/item/1271409729871201/




Nuove confische alla ‘ndrangheta’


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Beni mobili e immobili per oltre 20 milioni di euro sono stati confiscati all’imprenditore reggino Emilio Angelo Frascati ritenuto in rapporti di stretta vicinanza con la ‘ndrangheta dalla Dda guidata dal procuratore Giovanni Bombardieri. La Direzione investigativa antimafia ha eseguito il provvedimento di confisca di beni emesso dal Tribunale di Reggio Calabria nei confronti dell’imprenditore sessantaquattrenne molto noto nel settore della grande distribuzione alimentare e del commercio di autovetture.

I beni erano stati sequestrati nel febbraio 2019. Oggi il Tribunale ha riconosciuto nei confronti di Frascati una pericolosità sociale fondata principalmente sulle risultanze dell’operazione “Fata Morgana”, poi confluita nel processo “Gotha”. L’inchiesta, coordinata dal pm Stefano Musolino, aveva portato nel 2016 all’arresto dell’imprenditore accusato di avere fatto parte della cosca Libri ponendosi, all’esito della guerra di mafia, quale espressione della ‘ndrangheta nel settore della grande distribuzione alimentare e, più in generale, dell’imprenditoria di settore.
Frascati è stato condannato, in primo grado a 13 anni e 4 mesi di reclusione per associazione di tipo mafioso e turbata libertà degli incanti, aggravata dal metodo mafioso. In appello, nel gennaio scorso, la condanna è stata ridotta a 8 anni di carcere.
Numerosi collaboratori di giustizia lo hanno indicato quale imprenditore espressione della ‘ndrangheta reggina, nella sua componente più alta e rappresentativa, costituita dalla famiglia De Stefano oltre che di quella dei Libri.
Tra i beni confiscati ci sono 8 aziende nei settori della grande distribuzione alimentare, del commercio automezzi, delle costruzioni ed immobiliare. Per quattro imprese è stata disposta la confisca dell’intero capitale sociale e del patrimonio aziendale, per le altre quattro la confisca delle quote riconducibili al Frascati. Sono stati confiscati anche 20 immobili e rapporti finanziari. Il tribunale ha disposto nei confronti di Frascati la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per la durata di 3 anni e 6 mesi.

In questo momento va rammentato quanto il finanziamento mafioso sia piu’ accessibile ed immediato di quello bancario, e che le borse finanziarie di Londra e Wall Street debordano di capitali raggranellati con i metodi mafiosi, in quanto le maglie del controllo di provenienza, sono allascate rispetto all’Italia.https://www.facebook.com/marketplace/item/210340406717147/




Nasce la tv di Trump


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Nonostante l’imperare dei social media la televisione conserva il proprio potere in termini di visibilita’ generale, spostamento del consenso, indirizzamento politico e mezzo di conoscenza essenziale per i prodotti pubblicizzati, lo riporta Marco Gomez direttore del sito “Il fattoquotiano. Su questo solco tutto lascia presagire che si verifichera’ una riaffermazione della televisione ma anche della radio, seppure plasmate nell’universo di Internet annesso di social media.

In America e’ in atto un agone agguerrito tra social e tv ma anche tra fazioni politiche e militari avverse, capeggiato dall’ex presidente Donald Trump, bandito dai principali social media, il quale ha da qualche mese fondato:”Oan”. Quest’ ultimo e’ il suo canale televisivo su scala nazionale e mondiale, per mezzo anche di Telegram, in cui il magnate statunitense promuove una campagna elettorale e mediatica che verrebbe definita “complottista”, dalle testate editoriali classiche. A cio’ Micheal Lindell, imprenditore e seguace di Trump, ha fondato la piattaforma social “Frank” in fase di miglioramento, teleologica all’affiancamento e supporto di Trump. Oan e’ una sorta di Byoblu su scala continentale in cui vengono ospitati alti burocrati, personalita’ che con prove denunciano o descrivono realta’ anomale come il satanismo e gli “Illuminati”, oltre che “Project Veritas”, una Onlus di giornalisti e teste slegati dal potere, che filmano e spiegano episodi taciuti dal mainstream.

Le televisioni tradizionali, ora in formato social e con l’introduzione della funzione “smart”, rimangono la piattaforma principale dell’informazione, della politica, del pubblico e della pubblicita’; per cui la battaglia ora rimane tutta televisiva. Trump possiede il suo avveniristico network mediatico tra il social “Frank”, la tv classica “Oan” e in tal modo si prepara a scagliare la sua contromossa per il ripristino della sua presidenza in America.https://www.facebook.com/marketplace/item/352129442824283/




La guerra per lo sfoltimento globale e i falsi debunker

Il celebre ospite sporadico ma enfatizzato dei talk show sulle principali emittenti tv italiane, nonche’ consigliere francese delle principali aziende italiane, Jack Attali’, sarebbe reo di alcune raccapriccianti dichiarazioni nel libro del ‘81 intitolato:”Il futuro della vita”. Qui si racconta l’auspicio dell’economista francoebreo e consigliere di Macron e Mitterand, nell’eliminare anziani, deboli, stupidi, ignoranti e persone non produttive.

Per salvaguardare l’equilibrio finanziario mondiale Attali’ avrebbe esecrato le suddette fasce improduttive e rimarcato la necessita’ di ucciderle con virus, o crisi perpetue, o ogni metodo organizzato. Per compiere tale sfoltimento demografico Attali asseriva di basarsi su un ingranaggio tale da non far percepire gli omicidi su vasta scala e far credere alle narrazioni di comodo riguardo al “male” stocastico ed ai rimedi virtuosi ed utili per “guarirlo”. Ora il problema relativo a tali dichiarazioni, deriva dalle agenzie di riscontro dei fatti o debunker, riccamente finanziate da governi e plutocrazie: il web e’ ingolfato, a proposito del testo attribuito ad Attali’, di articoli che definiscono bufala tale notizia; gli articoli in ballo smontano le dichiarazioni di Attali edulcorandone il significato, tuttavia rimandano a una dovizia di link a fact checker francesi anziche’ pubblicare l’estratto e le pagine del libro che farebbero capire il contesto. Dunque leggendo il testo ed i documenti originali, l’agenzia italiana e quella francese di “fact-checking” fornirebbero un servizio ortodosso; giacche’ ognuno potrebbe trarre autonomamente le conclusioni, e casomai affibbiare la definizione di bufala a questa vicenda.http://adfnews.it




I magazzini Walmart e il blocco a Suez

E’ Odysee, un sito americano sedicente patriota ed incensurabile, ad arricchire di dettagli ed ermeneutica la situazione del blocco del canale di Suez relativo alla nave portacarichi o container a seconda della lingua scelta, e del suo contenuto. Si da nel lavoro video pubblicato su Odysee, una prospettiva di serenita’ per la lotta indefessa che si sta giocando contro il capitalismo apolide ed i suoi manipolatori in concomitanza al Covid: infatti la nave fermata nel canale egiziano, sarebbe stato un atto voluto dagli osteggiatori militari del dominio finanziario mondiale, per attaccare e confiscare il carico della meganave, provieniente dal sud est asiatico e teso a rifocillare il mercato euroamericano, specialmente i magazzini Walmart icone di plutocrazia finanziaria e deep state americano; nonche’ tale colpo alla nave da carico sarebbe un attentato implacabile verso le borse finanziarie di Wall Street e Londra, che dal blocco e dall’isteresi del carico commerciale hanno perso una dovizia di denaro. Denaro proveniente da esborso di assicurazioni sulla merce, sui ritardi alle consegne, sulle perdite azionarie in borsa e la difficolta’ di riguadagnare le cifre perdute annettendo debito all’emissione monetaria a causa della recessione mondiale che impedisce di indebitare maggiormente la societa’. Ancora sarebbe impossibile recuperare il flusso monetario perso dal blocco della nave di Suez anche principiando l’inflazione che deteriorebbe il potere finanziario dei vertici bancari interconnessi con i magazzini Walmart ma anche Amazon e Alibaba che offrono la merce confiscata. Insomma sarebbe, un volontario terremoto finanziario, quello derivato dal blocco della nave di Suez teleologico alla liberazione delle banche centrali occidentali dal dominio privatistico di conglomerati finanziari. Ma la faccenda da un lato sconfortante per poi sfociare nell’ottimismo, sarebbe legata al carico di quella nave oggi sbloccata a Suez: adrenocromo, schiave sessuali, bambini rapiti, droga, denaro da riciclare, armi; prodotti legati in maniera diretta ed indiretta, ai magazzini Walmart di cui Hllary Clinton e’ stata consigliera d’amministrazione fino all’abbrivio del marito come presidente Usa.

Della questione di Suez si sono perse le tracce a causa di un offuscamento del satellite Google Earth che ha bloccato l’immagine dell’aria di Suez fino a pochi giorni addietro. Che poi anche la Fondazione Clinton ed una dovizia di Ong siano implicate in questo abominioso commercio e la faccenda di Suez, e’ clamoroso ma per ora affermato solo dal giornalista Odysee. Intanto la stagnazione mondiale risulta implacabile ed incessante.http://adfnews.it