Sabino Addezio e la giovane arte figurativa

I fermenti artistici contemporanei che invadono Napoli oggi, sono fenomeni davvero entusiasmanti che colpiscono grazie al brio ed alla profondità sensoriale che la permeano.

Sulla scia del fenomeno mondiale a nome Jorit, che unisce i murales con la notiziabilità politica senza deporre il “sublime”, ho scoperto stocasticamente la potenza espressiva di un giovane artista dal doppio lavoro e le ampie vedute: Sabino Addezio traspone un brio creativo tipico dei pittori   più sensibili e spregiudicati. Non mi sento di annoverarlo nel gruppetto trasgressivo cui appartiene il Jorit, per il fatto che lo spettro della politica non si riscontra nelle sue opere. Bensì è la ricercatezza analitica e la vividezza della pittura con accenni da cartoon, che mi fa ritenere il ventitreenne partenopeo, un concentrato di potenzialità che può rendere magnetica la sua produzione, al pubblico dallo  sguardo alieno all’arte figurativa.

Attualmente il giovane espone alla galleria Vanvitelli nel quartiere nobile collinare del capoluogo campano, e si è imposto all’attenzione di buoni galleristi di Roma.

Classificatosi secondo in importanti competizioni combattute da personaggi ben più esperti ed anziani di lui, la carrellata di soggetti realizzati da Addezio, balenano facilmente alla mente; il dipinto del feto interconnesso allude sopratutto alla massiccia informatizzazione di massa, con un bel puttino variopinto, e vicino nuvolette raffiguranti dispositivi tecnologici già dentro il grembo materno; microspermatozoi vagamente accennati in lontananza, tanto per “discettare” con il disegno, su un fenomeno contemporaneo di importanza e perniciosità totalizzanti.

E questo vien dipinto con uno stile che fonda la pittura giovanile simile ad un neo manga, con la creatività e l’iconografia tipiche dell’epoca post post moderna; allorchè i colori sgargianti ma vividi e moderni, dettano le regole per un’arte di qualità, di largo utilizzo, gran consumo, e sopratutto non inaccessibile. Qualcosa che non alieni la riflessione ma nemmeno l’ottimismo che deve continuare, nonostante tutto, a pervadere nell’uomo contemporaneo schiavizzato dai social e dall’imperante sistema produttivo del “Matrix”. 

In Addezio trova spazio anche la figura di Gemini trasposta nella dimensione sessuale e coniugale di oggi, allorchè non si sceverano bene i contorni fisiognomici dell’uomo e della donna, nucleo famigliare fondamentale ed interconnesso, ma sopratutto interdipendente in uno scenario di virtù e stabilità. Il che si può dedurre liberamente da un rosso fulvo che sembra emblematico di un connubio di amore e fuoco passionale, in cui avviene la dialettica quotidiana della vita  e della lotta per la sopravvivenza. Dipinto animistico, spirituale ed astrattista, quest’ultimo, che lascia intravedere le potenzialità di un ragazzo dalla forte vocazione artistica, nonchè dalla grande ricercatezza deontologica, che come tanti consimili, merita di esprimersi sui palcoscenici artistici di prestigio; proprio per questo suo magnetismo pittorico, merita L’Addezio, un rilievo ampio, per mezzo di quel magnetismo che attecchisce anche sul pubblico di massa, non grande estimatore e compratore di arte figurativa originale.

Senza eccedere nel panigirico, osservare il Gallo dall’uovo d’oro in antitesi ai riciclati temi animali o a quelli delle nature morte, fa notare l’affronto ideologico di questo creativo, ai canoni preimpostati che vogliono gli artisti seguire certe linee già trattate. Qui confondere l’animalismo, la natura sottoforma di alimento, l’economia legata allo sfruttamento animale, rende un quadro vagamente politico asintotico, che sfiora anche il tema tanto attuale dell’ambiguità sessuale; la medesima ambiguità che ha reso immortali tanti dipinti epigoni della Gioconda, con il suo portato di intima ambiguità spirituale.  




Agonismo senza vittoria per tornare a star bene

E’ importante fino ad essere vitale il mantenimento del benessere, non soltanto economico, ma quello collegato alla serenità di non dover dimostrare niente a nessuno; il benessere inteso come stabilità dovuto all’appartenenza presso una società egualitaria. Non per incedere ad alcun vortice neocomunisteggiante, ma focalizzando l’attenzione sul benessere e sulla stabilità individuale, bisogna affermare che una società fondata come oggi sull’antagonismo financo agonismo, è depravata. Va bene premiare i migliori, ma i migliori stessi si ammalano di individualismo esasperato per mantenere inalterata la propria posizione egemonica.

Il benessere pertanto non è più oggi, un fattore del singolo bensì affare collettivo, ecco perchè stimolare un’agonismo senza cedere all’enfatizzazione delle vittorie, risulta una base di salvezza per chiunque al mondo.

L’importanza dell’egemonia come quella decantata del calciatore Ronaldo, porta con sè messaggi fuorvianti ai giovanissimi ed alla società in generale. Si tace, infatti, quando si trattano i vari Ronaldo, Federer e Bill Gates, dei danni loro collaterali che si portano dentro, e dietro la propria leggenda. Dunque una società riorganizzata secondo criteri di competizione pura ma non fondamentale, giocherebbe un ruolo primario nel riequilibrio della stabilità globale. Quella stabilità messa in continua discussione da nuovi “attori”, e che fomenta il ricorso a psicofarmaci e terapie rigeneranti, per sentirsi paradossalmente meglio. Ma il “meglio” ed il “peggio”, nell’umore collettivo, è deciso da terzi oggi, in assenza di problemi strutturali neuropsichici.




Terapia dell’arte e filosofia applicata per il benessere.

In un sistema geopolitico ed economico cui nonostante tutto afferisce ancora l’italia, si riscontra oggi, tra gli analisti, il prosieguo del minaccioso percorso che ha travolto gli equilibri sociali, psicologici, ed artistici, che ha nome “decadentismo”. Si vuole apostrofare, con questa apposizione, il periodo storico di stravolgimenti valoriali, culturali, economici e perfino socio-artistici, che inficiano in maniera crescente la stabilità individuale, coadiuvati dalla crisi economica ancora vigente.

Da napoletani ci si può sommamente inorgoglire alla scoperta che il campano Nicola Velotti sia l’antesignano della disciplina dell’arte-terapia, teatro-terapia, filosofia dell’ascolto, finanche al training autogeno in tandem con la psicologia. Una disciplina questa, che affonda le sue radici nel pensiero all’epoca rivoluzionario di Sygmund Freud, in seguito approfondito, teorizzato dalla Germania, e poi adottato dalla Columbia University. Tutti corsi oggi svolti da Velotti, per una neonata professione che ibrida, ampliandole, le tecniche della psicoanalisi, del counseling tanto oggi in voga e del training autogeno, a favore della fortificazione dell’equilibrio individuale. Lo stesso equilibrio individuale, tanto necessario alla collettività intesa come insieme costitutivo di una società, ancora oberata da fenomeni di indigenza stratificata, scarso interesse artistico, diniego allo studio umanistico e psicologico diffuso, per poi giungere alla devianza sociale. Dunque la frequentazione antica di innumerevoli corsi e il guadagno dei migliori attestati che, a livello mondiale, fanno del professor Velotti un’esponente di spicco di questa nuova categoria di eclettici professionisti, i quali sono autoregolamentati sottoforma di associazione simile ad un albo; autoregolamentazione fatta da Nicola Velotti già nel ‘93 con un manifesto ed oggi accettata per mezzo degli ultimi procedimenti legislativi che lo permettono. Lungi dal panigirico questo scritto vuole cristallizzare una figura professionale un tempo avveniristica ma oggi essenziale per la società, in dicotomia con l’ordine degli psicologi, per veicolare l’ascolto del paziente, l’autoanalisi di quest’ultimo, e la conseguente presa di coscienza del proprio ruolo nel mondo, dunque della propria stabilità psichica ed emotiva. L’arte-terapia, la teatro-terapia, di cui il Velotti è inoltre riconosciuto perito, viene praticata in istituti scolastici, in quelli per ragazzi a rischio, al fine di creare una catarsi tale che proviene attraverso la messa in atto di sculture, recitazione, fruizione artistica, cosicchè le smanie di violenza fisica vengano virtuosamente incanalate in percorsi di produzione manifatturiera artistica ma molto fisica, intesa come utilizzo del corpo che con la fatica sfoga i propri motti interiori.

Anche nelle case di cura è entrata una peculiarità di questa nuova professione del Velotti, allorchè l’analisi filosofica, l’ascolto, l’insegnamento di tecniche di autosostegno psico-fisico assumono una valenza di gestione e superamento delle difficoltà, seguiti dall’accettazione ed elaborazione di esse. Ma le tecniche di benessere e stabilità endogena promanate da questa nuova categoria professionale di Velotti, servono anche alle aziende, al punto che il nostro è stato consigliere di diverse società, oltre ad aver aperto sedi in varie città italiane, fino a Bombai, per questa consulenza filosofica che mantiene il cuore operativo a Nola.

Oggi editore di una rivista on line di arte, cultura, filosofia dell’ascolto dal nome “Rivista ea” che tratta anche la poesia, Velotti lavora alacremente per il processo di espansione su larga scala della consulenza filosofica grazie anche alla nascita di corsi on line e di corsi telefonici; infine con il sostegno di giornalisti che curano la sua testata e promuovono non solo nel Salento e a Roma, ma in maniera sempre più capillare la consulenza filosofica. Il mondo richiede implicitamente la filosofia applicata per ritrovare dei punti di riferimento rinnovati, al fine di non smarrirsi nella vita caotica e sempre più violenta che continua a creare danni, cosicchè rispondere a questa esigenza diviene un atto dovuto, non più un’opportunità professionale.

Francesco Paolo Tondo

(21/6/19)




Chi sono i nostri padroni

Il visionario, arcano e bislacco proprietario genialode di Tesla, Elon Musk, ha dichiarato un fatto eclatante: il 99% dei media e’ di proprieta’ della setta di massoneria deviata a nome Illuminati; il problema nodale, relativamente a cio’, e’ che la stessa percentuale di banche e multinazionali risieda nella stesse grinfie.

Alla stessa stregua delle principali aziende e banche mondiali, gli illuminati sono posti ai gangli di ogni settore amministrativo e burocratico di sommo rilievo. Facile a tal punto dedurre quanto il silenzio assordante sulle elezioni americane che hanno ribaltato la vittoria di Trump, sia consentito ancora.

Siccome gli illuminati ricoprono i piu’ disparati, apicali e efficaci ruoli amministrativi, si intuisce anche la lentezza dei processi americani ed esteri, per affermare la vittoria elettorale di Trump, o semplicemente la farraginosita’ che trattiene la bce nel bonificare copiosi soldi mensili ad ogni cittadino danneggiato dal blocco imposto dal Covid.

Gli illuminati sono una frangia estremista di matrice sionista, della massoneria tradizionale, con lo scopo di degradare e controllare il mondo, fino a decimarlo in maniera ingentissima. Illuminati o neoaristocratici, come personalita’ di spicco mondiale, cui afferisce l’uno per cento della popolazione che detiene il 90% della ricchezza mondiale. Illuminati nonche’ persone deviate, sataniste dai rituali cruenti ed omicidi basati sulla magia nera. Detengono tutto, tali personaggi inverosimili, e sono in netta battaglia contro la massoneria tradizionale oltre che contro gli emblemi della civilta’ come la famiglia, la giustizia, la differenza di genere e la discrepanza tra omosessuali ed eterosessuali in ottica genitoriale.

Elon Musk, fondatore di Tesla, di Paypal, di Space X(viaggi intralunari) e societa’ per l’ibridazione neuronale uomo-macchina, non si comprende se stia ormai dalla parte degli Illuminati o da quella dell’umanita’, anche se sembra in disaccordo con tali cricche di individui degradati. E’ in atto tuttavia, un tentativo di eradicazione degli Illuminati che parte dagli Usa, con un decreto presidenziale volto alla confisca dei loro beni accumulati a detrimento dei popolo e delle leggi costituzionali. Accompagnare con la preghiera e la fruizione di informazioni decentralizzate, questa guerra carsica contro gli Illuminati, e’ l’unica arma a disposizione della massa.

A prescindere da come si concluda la disputa esiziale tra Illuminati e patrioti tuttavia, bisognera’ per sempre operare indifessamente, come popolazione mondiale, affinche’ non si compongano piu’ o si sgretolino se vi continuassero ed essere, associazioni silenti di potere. Per scongiurare il pericolo di composizione di masnade come quella degli Illuminati, e’ opportuno smembrare le grandi privatizzazioni dei beni pubblici e rilanciare il potere e la forza dello stato per mezzo della riaffermazione delle Costituzioni nazionali.




La schiavitu’ e gli omicidi politici per la lira, le statonote e l’euro

E’ opportuno sfatare il mito che la lira, ossia la moneta d’Italia antecedente l’euro, fosse la panacea assoluta per tutti i nocumenti della nazione: sebbene premiata a livello internazionale come migliore moneta del mondo la lira, volano di crescita encomiabile per l’Italia fino a farla giungere sulla terza piazza fra le potenze mondiali, e’ un euro depotenziatissimo. Nel 2000 l’Italia avrebbe scalzato la Germania seguendo l’andatura stabilita dalla classe dirigente della Prima Repubblica.

L’unico problema della lira consisteva nel fatto che, come l’euro, era una moneta privata, sotto l’egida della banca d’Italia a sua volta posseduta da banche private un tempo pubbliche; ecco il motivo per cui la lira, ad onta del fatto che poteva essere creata dal nulla e senza debiti interni ed esterni, rispondeva ad ogni modo a dinamiche e prescrizioni di potere privato.

La vera moneta della democrazia, dello sviluppo collettivo, era la cinquecento lire, sottoforma di statonota, introdotta dall’assassinato primo ministro Aldo Moro. Tale statonota era svincolata al volere ed imposizioni delle banche pubbliche e private, e direttamente emessa dallo stato come baluardo di sostegno economico immmediato, infinito, e legale, al pubblico e al privato.

Il motivo che oggi determina fallimenti industriali, chiusure commerciali, subordinazione alle proscrizioni della finanza e multinazionali forestiere in Italia, deriva dall’abolizione delle statonote come modalita’ di pagamento immediato ed infinito, oltre che senza debiti, ai lavoratori ed alle aziende, in momento di stallo o decrescita economica. Banconote, tali statonote, sganciate dal controllo bancario nazionale ed internazionale, di piccolo taglio ed in grado di rendere l’Italia realmente democratica e protetta da ogni crisi, speculazione esterna, problema di pagamenti e finanziamenti endogeni.

Le statonote furono cercate di essere introdotte dall’esecutivo italiano bicefalo: Lega-5 stelle, ma congelate a causa dello strapotere finanziario e grand’industriale oriundo ed interno, di matrice specialmente sionista. A causa dell’introduzione delle monete statali scevre di debiti, si ordi’ l’omicidio di Aldo Moro, fautore del compromesso storico che rendeva cooperanti i partiti piu’ disparati al fine del rispetto della Costituzione. L’avvertimento ad Aldo Moro, reo di lesioni alle multinazionali eurosionamericane, fu redatto da Kissinger, capo del deep state americano che minaccio’ di morte il primo ministro della piu’ importante nazione europea, e fu intimato a Moro di dismettere l’utilizzo delle statonote e far rientrare l’Italia nelle regole del Nuovo Ordine Mondiale.

Gli Stati Uniti, l’Africa che aborrirono gli uni, il dollaro privatizzato nell’emissione e nelle decisioni di valore e sostegno promosse dal connubio Rotchild-Rockfeller, gli altri ossia l’Africa aborri’ il franco cfa, moneta coloniale emessa dalla Francia e decisa nonche’ agganciata al franco, tutti i loro presidenti furono assassinati in malo modo: Lincoln e Kennedy fra tutti.

Oggi anche Trump e’ finito nelle mire di tali masnade privatistiche di potere finanziario e grand’industriale, in seguito alla presa in possesso della Fed, banca centrale americana sottratta alla discrezionalita’ nell’emissione e decisione monetaria, delle stesse oligarchie finanziarie che fecero uccidere Moro ed i presidenti africani restii all’adozione del franco Cfa. In occasione della chiusura generalizzata delle attivita’ produttive americane infatti, Trump mediante la riunificazione tra tesoro e banca centrale americana, ha accreditato sui conti correnti individuali di ogni cittadino americano, oltre mille dollari mensili teleologici a non fallire e continuare a onorare debiti e spese per vivere in dignita’.

Il conflitto in America ed in seguito in Europa oltre che in Italia, si gioca in prospettiva della ripresa del controllo statale sia della moneta che dei principali beni strategici oggi in mano agli stessi drappelli massonici di privati ostili alla democrazia ed al rispetto delle Costituzioni oltre che della Carta dei diritti umani.




Chiesa satanica americana e strategie di contrasto

Con l’amministrazione Obama e’ stato legiferato affinche’ la chiesa satanica fosse insignita della denominazione classica delle religioni normali, con tanto di benefici e sgravi fiscali per adepti e luoghi di culto. Se da alcune dichiarazioni secretate e provenienti da membri di oligarchie statunitensi emerge quanto 2 americani siano frutti di unioni sataniche, incesti, stupri e fecondazioni atipiche, si deduce quanto sia grave la situazione spirituale e politica nei principali paesi mondiali: icone del satanismo sono le croci bruciate o comunque la croce capovolta, binariamente alla fronda verso i precetti cristiani di obbedienza ai postulati divini, tutela della tradizione e salvaguardia della famiglia.

Sulla base della liberta’ assoluta dell’essere umano, della sofferenza cui e’ sottoposto e delle sue capacita’ simil divino, il satanismo pernicioso si distingue da quello piu’ folkloristico che viene sciorinato da personaggi bolsi e strampalati, specialmente nell’emisfero dell’arte. Il satanismo invece davvero esiziale, che permea fette estesissime di potere e di elites, mistifica il concetto di immobilismo di dio e di sofferenza ma anche capacita’ umana, al fine di scagliarsi contro il principio divino di ordine universale; infatti i satanisti veri anziche’ gli smidollati che marciano inneggiando ad un male che nemmeno riconoscono, si credono tanto istruiti e disciplinati, da poter contraddire l’autorita’ ed i principi divini di equilibrio, obbedienza, accettazione del dolore ed uguaglianza, in favore di risultati e scenari artificiali, concretizzati da essi, i satanisti, di miglioramento del mondo, allungamento della vita, elisione del dolore, riordino del mondo mediante potere, controllo ed imposizioni violente. 

Dalla voglia di disobbedienza, dalla egomania e arroganza di queste componenti del satanismo vero, derivano i gruppi di potere degli Illuminati e le piu’ aberrante pratiche di depopolamento mondiale come il Malthusianesimo, il nazismo, il comunismo, il satanismo stesso, l’eugenetica, il transumanesimo, la secolarizzazione oltre alle guerre ed ai piani di precarizzazione salariale, lavorativa, di dominio finanziario e financo sionista.

Mentre si rinnega o si omette l’esistenza della resurrezione di Cristo, della sacra sindone numerose volte data alle fiamme, la spirale satanista mondiale si e’ piazzata ai gangli di ogni forma di potere, con l’obiettivo di deflagrare Roma, il Vaticano, l’Italia, in qualita’ di culla della civilta’, della cultura, della religiosita’, della famiglia e della condivisione. La diana verso un imponente ricorso collettivo alla preghiera e’ stata suonata per mezzo della promanazione del Covid 19, nel tentativo di scongiurare tali fermenti satanisti. Codesti fermenti satanisti in qualita’ di supremi regolatori dell’ordine mondiale, adoperano rituali arcaici fondati sulla magia nera, i sacrifici umani, il cannibbalismo e la trinca del sangue dei bambini come effettivo elisir di lunga vita. Utilizzano, tali cricche di indemoniati, la tecnologia come arma di immortalita’ mediante l’immissione del loro sapere una volta vivi, in robot e macchine intelligenti dotate di sistemi di archiviazione in cloud, da parte delle informazioni appartenenti ai vivi componenti di tali cricche sataniste.

Intanto si tende a ridimensionare la fratellanza patria tra connazionali, distruggere le individualita’ con la globalizzazione e sgretolare la indendita’ nazionale con lo sgretolamento dei principi costituzionali tipici dei paesi piu’ evoluti.

Dal punto di vista iconografico, invece, il collante che collega la struttura delle cellule umane, la laminina, risulta a forma di croce originale, non capovolta…




L’arte intima di Antonello da Messina

Il quattrocentesco esponente dell’arte figurativa italiana Antonello da Messina, merita maggior attenzione mediatica per la propria capacità di produrre figure monumentali, perfettamente simmetriche e ricolme di ieratica espressività: ma senza mai destare, probabilmente, grandi sconquassi interni allo spettatore, affranto casomai dal dolore del messaggio epocale, schietto, religioso della sofferenza che esorta alla probità.

Importante e mirabile per il Messina, la capacità di “sconquassare” in modo estremamente discreto, l’occhio del visitatore che guarda la sofferenza, la somma espressività dei personaggi sacri come il Cristo crocifisso del dipinto “La crocifissione”, eppure senza turbare il visitatore con immagini forti, sanguinarie, bensì inducendolo a guardare, sconvolgersi e riflettere su quell’ordine entropico in cui nella simmetria e serenità del paesaggio circostante, l’anima si interroga senza scomporsi. L’anima si può interrogare senza turbarsi appunto, con quesiti semplici ma profondi, suffragata e gravata da una formale ma discreta espressività. Che sia quest’ultima da intravedere nella cornice ambientale o solo e semplicemente nello stato del corpo di Cristo in “Crocifissione”, oppure nella sua fisionomia, non è importante. Ciò che conta in Antonello da Messina è la geometria dell’espressività, alla stregua della sua profonda ed ambigua immagine morale o spirituale che affiora in essa, nella forma del corpo con un Cristo elegantemente piegato su se stesso in croce, ostentando implicitamente le immani sue sofferenze. Ed il messaggio non squarcia l’anima bensì scava in essa un piccolo solco dove l’eleganza l’ordine e la placidità del paesaggio agreste circostante, ne rendono lapalissiana la immagine e la sua funzione, nell’interno dell’anima dello spettatore. Dunque immagini ambigue e discrete ma permeanti, placide ma ai limiti dell’interrogatorio quelle che rendono il Messina universale interprete di una religiosità inconfondibile, di un dio tangibile che sfida lo sguardo altrui chiedendo il perchè del male o del bene. Tanto forte infatti appare l'”Ecce homo” con un primo piano del figlio di dio rattristato ma mai arrabbiato, come a domandare il motivo di tanto cinismo e nefandezza. Il cappio al collo ne sono testimoni infatti, di tali sciagurate azioni, eppure dio ‘è discreto, quasi rasserenante seppur fortissimo nel solco di dubbi che scava nell’animo e nelle menti altrui.

Antonello da Messina ha tratti giotteschi nelle decorazioni molto leggere dei personaggi e delle cornici paesaggistiche che vi gravitano: una pittura che in più diviene ieratica mediante gli influssi del Piero della Francesca e coniuga con essa l’arte fiamminga del tempo, la quale drammatizza le espressioni, le passioni. Ecco dunque un paradigma di cosmopolitismo pittorico in chiave italica, da parte del Messina, in seguito all’approccio con la pittura olandese presso la borbonica corte di Napoli, cui alternò permanenze a Venezia influenzandone molto l’arte con lavori pubblici sapientemente commissionatigli.

Il Salvator Mundi è forse il quadro più rappresentativo dell’artista rinascimentale, compendiato nel volto un po’ tondeggiante del Cristo, che sfida lo spettatore con la mano sinistra appoggiata al bordo di un tavolo in legno da cui egli sporge con mantello blu ed abito rosso, in atto di benedizione mediante le due dita della mano sinistra. Ma la sua placidità e serietà è disarmante allorchè sprofonda nell’ambiguità tipica di chi vuole spingere il mondo, con sguardo serioso, a riflettere e forse a mondarsi dai propri peccati; ma senza turbamenti bensì mediante la coscienza che si piega e si rammarica davanti all’onnisciente.

Messina proveniva da una famiglia aristocratica e si hanno le prove notarili di un suo contratto di apprendistato presso un incisore stimato dell’epoca, il che evidentemente ha perfezionato la conoscenza e l’approccio agli spazi in modo molto ordinato, discreto appunto, che ha edulcorato la grande spiritualità del siciliano, declinata nella religiosità intima. E forse rispetto a cio’ oggi manca quel paradigma religioso che ritorni sovente nella produzione pittorica del secondo millennio, la quale urge di una rinnovata canalizzazione per uno sperato neorinascimento che abbracci la religiosità ed evolva il concetto di dio con trame postmoderne…




La Torino utile e che piace

Nella Torino degli incontri insperati la persona che quest’anno, 2018, mi e’ mancata di piu’ e’ il mio agente letterario Lara Belotti. La piramide di libri davanti cui ogni selfie era la prima richiesta, donava alla sala che la ospitava, un tratto di antica maestosita’, oltre la bellezza insita nei libri.

E’ stato molto gratificante per me vincere una gara di reading organizzata dalla neonata audible: questa compagnia del gruppo Amazon sta tracciando un programma di trasposizione dei libri scritti in formato audio. Ecco che allora ho accettato di chiudermi in sala registrazione per leggere

La pietra filosofale di Harry Potter, a sua volta pietra miliare dell’editoria libraria fantasy di successo. Se non avessi avuto precedenti esperienze gratificanti, avrei definito quei ” quattro minuti di clausura” i piu’ belli della mia vita. Ma senz’altro posso affermare che siano stati i piu’ brevi… Con le cuffiette ed il porta libri originale Audible, ho avuto la soddisfazione insperata di uno scrittore esordiente anonimo che si interfaccia nel mondo dell’editoria che conta: ovvero avere un riconoscimento materiale profuso quotidianamente nell’emozionare i miei lettori ed i miei iscritti al Canale; finalmente un po’ di democrazia! Infine il “tuffo”verso sale gremite di iniziative a favore del miglioramento culturale e mentale dei visitatori. Gratuito tutto, compreso lo spazio dedicato alla compravendita dei diritti, laddove forse ho avvertito in maniera irrimediabile la mancanza dell’Agente-amica cui ogni scrittore vorrebbe abbandonarsi… Lo spazio adibito a sala di sperimentazione creativa per bambini mi ha convinto di portare anche mio figlio negli anni a venire, con l’obiettivo, ancorche’ paternale oltre che paterno, di poter contribuire alla sua crescita deontologico-emozionale, anche con i miei ,manoscritti, e nel piu’ breve arco temporale…ad maiora!




Covid e cure sbagliate

Secondo l’esimia dottoressa Silvana de Mari i protocolli di cura per il Covid 19 continuano ad essere zelantemente sbagliati: dei medici almeno per telefono, hanno esortato a ingollare, da parte dei pazienti, la tachipirina anziche’ l’aspirina; quest’ultima soltanto, essendo un antinfiammatorio, possiede un’effettiva utilita’ di cura.

Alla stregua della negata esortazione verso l’assunzione di vitamina c a bizzeffe, e uscite con tanto di raggi ultravioletti pur in presenza di nubi, in Italia le indicazioni giuste per curare l’ultima pandemia, sembrano continuare ad essere ignorate.

Prima si poneva il respiratore ai pazienti senza una cura antinfiammatoria precedente, causa di embolie polmonari, mentre oggi si antepone, pare la tachipirina all’aspirina e sopratutto all’economica idrossiclorichina.

Il problema ed il nuovo scenario tracciato dall’epidemia fraudolentemente diffusa di Covid, sta nello svarione o nell’intervento provvidenziale che ha scongiurato la catastrofe predisposta: la mancata morte per covid, senza la preesistenza di altre patologia, di tre milioni e mezzo di persone.

Nel laboratorio omicida in cui e’ stato realizzato questo virus, infatti, secondo degli informatori, si era preventivato di portare il virus a uccidere, con la propria unica struttura genetica, tre milioni e mezzo di persone, il che non si e’ avverato.

I fautori tra le grandi oligarchie, di tale strategia, dovrebbero essere trovati e puniti con la morte a causa della loro perniciosita’: una perniciosita’ innestata sul controllo privato dei centri di ricerca batteriologica e dello stato stesso, anziche’ il contrario.

Siccome decessi numerosissimi inconfutabilmente da Covid anziche’ da altro avrebbero causato panico, la finalita’ delle oligarchie al comando di tali processi di creazione batteriologiche, si sarebbero avverate senza ritrosie popolari: vaccini quantici e identita’ digitale. Per tale motivo sradicare lo stato ed il suo potere anche scientifico e genetico, dalle grinfie di cricche privatistiche, appare quanto mai vitale.




La scomparsa del ragionamento: trappole e difese del Nuovo Ordine Mondiale

“Il QI medio della popolazione mondiale, che dal dopoguerra alla fine degli anni ’90 era sempre aumentato, nell’ultimo ventennio è invece in diminuzione…

È l’inversione dell’effetto Flynn. Sembra che il livello d’intelligenza misurato dai test diminuisca nei paesi più sviluppati. Molte possono essere le cause di questo fenomeno.

Una di queste potrebbe essere l’impoverimento del linguaggio. Diversi studi dimostrano infatti la diminuzione della conoscenza lessicale e l’impoverimento della lingua: non si tratta solo della riduzione del vocabolario utilizzato, ma anche delle sottigliezze linguistiche che permettono di elaborare e formulare un pensiero complesso.

La graduale scomparsa dei tempi (congiuntivo, imperfetto, forme composte del futuro, participio passato) dà luogo a un pensiero quasi sempre al presente, limitato al momento: incapace di proiezioni nel tempo. La semplificazione dei tutorial, la scomparsa delle maiuscole e della punteggiatura sono esempi di “colpi mortali” alla precisione e alla varietà dell’espressione.

Solo un esempio: eliminare la parola “signorina” (ormai desueta) non vuol dire solo rinunciare all’estetica di una parola, ma anche promuovere involontariamente l’idea che tra una bambina e una donna non ci siano fasi intermedie.

Meno parole e meno verbi coniugati implicano meno capacità di esprimere le emozioni e meno possibilità di elaborare un pensiero. Gli studi hanno dimostrato come parte della violenza nella sfera pubblica e privata derivi direttamente dall’incapacità di descrivere le proprie emozioni attraverso le parole. Senza parole per costruire un ragionamento, il pensiero complesso è reso impossibile.

Più povero è il linguaggio, più il pensiero scompare.

La storia è ricca di esempi e molti libri (George Orwell – 1984; Ray Bradbury – Fahrenheit 451) hanno raccontato come tutti i regimi totalitari hanno sempre ostacolato il pensiero, attraverso una riduzione del numero e del senso delle parole. Se non esistono pensieri, non esistono pensieri critici. E non c’è pensiero senza parole.

Come si può costruire un pensiero ipotetico-deduttivo senza il condizionale? Come si può prendere in considerazione il futuro senza una coniugazione al futuro? Come è possibile catturare una temporalità, una successione di elementi nel tempo, siano essi passati o futuri, e la loro durata relativa, senza una lingua che distingue tra ciò che avrebbe potuto essere, ciò che è stato, ciò che è, ciò che potrebbe essere, e ciò che sarà dopo che ciò che sarebbe potuto accadere, è realmente accaduto?

Cari genitori e insegnanti: facciamo parlare, leggere e scrivere i nostri figli, i nostri studenti. Insegnare e praticare la lingua nelle sue forme più diverse. Anche se sembra complicata. Soprattutto se è complicata. Perché in questo sforzo c’è la libertà.

Coloro che affermano la necessità di semplificare l’ortografia, scontare la lingua dei suoi “difetti”, abolire i generi, i tempi, le sfumature, tutto ciò che crea complessità, sono i veri artefici dell’impoverimento della mente umana.

Non c’è libertà senza necessità. Non c’è bellezza senza il pensiero della bellezza.”

Christophe Clavè.