Nuovo espansionismo per l’Italia

Dal manuale celeberrimo di Sun Tsu-L’arte della guerra-citato più volte nella filmografia hollywoodiana, si cela parte, gran parte, della strategia manageriale americana. Quella strategia manageriale che urge replicare a livello Italia, per riprendere il proprio scranno nello scenario geopolitico: l’America guarda molto l’estero, interviene all’estero anche in maniera non belligerante, infatti la mentalità americana è improntata sull’internazionalizzazione.

L’Italia del benessere, della semplicità e dello stile di vita mediterraneo, viene tacciata di provincialismo a causa della propria benefica ritrosia ad autoesportarsi. Esportare il potenziale economico, politico, sociale, è una linea manageriale che il Belpaese non può esimersi di inculcare nei propri abitanti. Per quanto in Italia si viva sommariamente bene, non è più tempo di arroccarsi in un sistema nazionale che si ritiene soddisfatto di se stesso.

La pratica manageriale, anche quando non cruenta, è l’arma che rende le grandi potenze sempre sulla cresta dell’onda; pertanto l’Italia deve esportarsi ed esportare, colonizzare in modo costruttivo in sistemi eterogenei. Questa è la migliore modalità per trarre linfa vitale da iniettare nella società interna, quella oberata da crisi e progressiva finanziarizzazione. E’ questo inoltre, il malcelato mantra statunitense, il quale consiste nel maggior vantaggio che hanno gli Usa, nonchè la principale caratteristica da copiargli, da parte degli italiani. Cravatta artigianale Ornella Castaldi, 100%100 italiana, chiusura con gancio e nodo fisso; 40€ su shop di francescopaolotondo.com e marketplace della pagina Facebook Francesco Tondo.




I separatismi e i loro rimedi, nel mondo

Nel sistema “mondo” odierno vi sono innumerevoli fermenti separatistici da parte di nazioni di “oppressori” e di “oppressi”. Da definire oppressori come minoranze di popolazioni che dispongono di maggiori infrastrutture e denaro, oppressi sono invece parti o minoranze anche cospicue numericamente, della stessa nazionalità dei siddetti “oppressori”. Mentre è celebre il caso del meridione italiano, zona più povera d’Europa in antitesi con il settentrione italiano, che invece risulta la più ricca in Europa, vi sono in America californiani e texani che lavorano ad una dipartita dai propri connazionali settentrionali, i quali a differenza dell’Italia sono molto più ricchi degli omologhi appunto, installati al nord. Poi i baschi ed i fiamminghi nel Belgio non fanno che sommarsi alla lunga lista mondiale che include i barcellonesi che vogliono la cesura dal resto della Spagna.

Diventa ora paradossale, alla luce dei numeri economici che fanno della Germania la nazione più sviluppata in Europa, a sua volta continente più ricco al mondo, che vi siano i tedeschi dell’est che hanno subito un trattamento analogo ma meno feroce, degli italiani del meridione, da parte dei tedeschi dell’ovest. E nonostante gli investimenti fatti dalla Germania occidentale in favore di quella un tempo separata dal muro di Berlino, siano numerose volte maggiori degli aiuti del nord al sud Italia, sono sorti comitati che reclamano il benessere maggiore dell’epoca veterocomunista, che vedeva la Germania dell’est di fatto annessa all’ecosistema russo.

Sul piano manageriale dunque, cosa va attuato al fine di porre fattivamente rimedio a questo sistema mondo oligopolista che vuole l’omogeneizzazione verso un degrado capitalistico che vede super ricchi e super poveri all’interno di una stessa realtà nazionale? La Silycon Valley patria della plutocrazia informatica vuole separarsi dall’America settentrionale e provinciale oberata di violenza, ignoranza e bigottismo? L’Italia settentrionale vuole fuggire dal paese italico con il malloppo dei soldi drenati al sud dall’unità italiana col sacco bancario e con il seguente racket malavitoso che vi investe, al nord? Si proceda pure, come per la Germania ovest che ha annesso le fabbriche della Germania est e pagando la desolata popolazione tedesca orientale quanto i paesi satelliti della Russia? Si faccia dopo il pagamento cash o in dilazioni decennali, di tutti i danni economici da annessione. In Italia i danni perpetrati dal nord verso il sud ammontano a trecentosessanta miliardi di euro, che farebbero trentasei miliardi annui per dieci anni, i quali restituirebbero lo sviluppo bandito da centocinquant’anni dall’unità d’Italia. Infine dare autonomia monetaria svincolata dallo strapotere centralizzato alle realtà statali vessate dalla depredazione economica e mineraria di parte più sviluppate del loro stesso Stato, sarebbe salvifico per l’economia mondiale. Allorché sciiti e sunniti afgani alla stregua di indiani del bangladesh confermano il principio di diseguaglianza fra abitanti della stessa nazione, suddividere gli stati mondiali con il pagamento dei danni e l’autonomia monetaria, darebbe linfa vitale all’economia mondiale, in antitesi all’omogeneizzazione oligopolistica, che ha negato il principio di divisione del rischio, in caso di refuso, per scongiurare una rovina irreparabile. Cravatta artigianale Ornella Castaldi, 100%100 italiana, chiusura con gancio e nodo fisso; 40€ su shop di francescopaolotondo.com e marketplace della pagina Facebook Francesco Tondo.




Conflitti d’interesse piu’ grandi del mondo

Coloro che pensano che la politica deviata di Berlusconi e la mafia siano stati gli artefici dei principali disastri italici degli ultimi tempi sono un paradigma di perfetta disinformazione e management mirabile che l’ha operata. Tanto piu’ mirabile tale management, per aver confuso cosi’ bene verita’ e verosimiglianza, al punto da incanalare il rancore sociale ben lontano dalle cause vere della disastrosa china che non solo l’Italia ma il mondo, hanno imboccato negli ultimi venticinque anni. Ancora maggiormente mirabile tale management fraudolento, per aver insabbiato la tara del conflitto di interessi ed averla attribuita ad un unica persona, in modo sovrastante.

Vero il nodo del conflitto di interessi che appunto condanna Berlusconi ma sardonica e’ la verita’ che il maggiore e peggiore dei conflitti di interesse non confluiscono ne’ in Berlusconi ne’ nella succitata mafia, bensi’ nell’alta finanza e nella grande industria euro-americane , ree esse stesse, dei suddetti disastri italici degli ultimi venticinque anni. Infatti Berlusconi difende una cifra personale di dieci miliardi, la mafia quarantatré mentre l’alta finanza e la grande industria euro americane, oltre quattrocentotrenta, sottratti all’Italia in due anni. Ma questo pochi lo sanno e confusamente si sono sempre scagliati contro dei nemici piccoli, infatti le leggi macroeconomiche ed italiane sono state da settanta anni dettate salvo brevi interruzioni, dai proprietari privati degli istituti finanziari globali, che sono anche azionisti di maggioranza delle principali multinazionali al mondo. Il che oltre ad essere surrettizio e illegale e’ anche pernicioso ai fini dei bilanci pubblici, giacche’ i personaggi in questione fagocitano le principali risorse degli stati, guadagnano sugli interessi finanziari che gli stati pagano attraverso i debiti pubblici, emettono la moneta che desiderano per aumentare il proprio potere con la schermatura degli stati, infine decidono le leggi e la politica dei principali stati mondiali con l’ausilio di file di prestanome politici e funzionari ministeriali che strozzano gli ignari cittadini. Tali cittadini esecrati in una spirale mediatica che, con la perizia di sofisti travestiti da operatori dell’informazione, li fanno scagliare contro i nemici meno perigliosi eludendo le minacce serie cui essi stessi sono sottoposti. Quadro su tela di Sabo art; dimensioni 80×60, 500€, disponibile alla sezione shop di questo sito e sul marketplace della pagina Francesco Tondo




Ursula Von der Leyen: Obiettivo distruzione Italia

La signora teutonica di nome Ursula piantata in auge al parlamento europeo si e’ contraddistinta presso il suo stesso paese, in passato, per aver affermato in guisa quasi spudorata, di voler fare appropriare dagli istituti di credito le riserve auree degli stati bisognosi di finanziamenti. Rintuzzata tale linea dura dai propri colleghi di governo in Germania, con l’attuale presidente del parlamento si e’ palesata apoditticamente l’intenzione da parte della finanza speculativa internazionale, di fagocitare l’Italia ai fini di un suo spaesante appunto, ridimensionamento.

Il management della politica si sta giustamente interrogando e tutti occorrerebbe farlo, sulla fondatezza e veridicita’ delle definizioni internazionali che poggiano sulla necessita’ di riforme strutturali per l’Italia, giacche’ essa viene dal 2011 imputata come paese poco incline ad adeguare il proprio tessuto sociale a quello europeo mediante le riforme strutturali.

L’obiettivo della finanza internazionale che ha imposto la signora Ursula sul massino scranno decisionale europeo, sta nel cercare di appropriarsi delle riserve auree dell’Italia, detentore al contempo del terzo maggiore debito pubblico mondiale, del terzo maggiore risparmio privato al mondo e del terzo maggiore potere industriale demografico ed economico, come paese europeo non allineato alle realta’ euro-americane poggiate sulle suddette riforme strutturali. Siccome le riforme strutturali sono indicate come l’alternativa alla presa delle riserve auree per i paesi siddetti indebitati, va asserito il concetto alla base di riforme strutturali, ovvero privatizzazione assoluta dei servizi in favore alla finanza speculativa per erodere i risparmi privati, il cedimento delle principali aziende di stato per gli stessi finanziatori internazionali, alla stregua di quanto e’ avvenuto in Grecia.

Siccome il sistema sanitario italiano e’ ancora il piu’ virtuoso del mondo, sarebbe managerialmente eccellente tutelare aziende pubbliche ed anche le grandi aziende private, mediante paracadute statali come nel caso della Fiat non ancora del tutto non italiana; cosi’ come vanno bloccate le vendite di realta’ importanti o di media importanza, ad operatori esteri, in antitesi a quanto accaduto per Bulgari, Giugiaro. E cio’ diviene categorico anche per le realta’ imprenditoriali di comprovata eccellenza futura, al fine di difendere l’Italia a livello geeconomico, e far si’ che non si denigrino certe famiglie ricche e potenti per i guadagni sostenuti dalla mano statale per le proprie imprese, giacche’ la storia futura rema contro l’Italia.

Infine integrare il meridione italiano non solo culturalmente, bensi’ con riforme strutturali, adesso si, che rendano il meridione ricco di infrastrutture non solo informatiche, gioverebbe l’Italia come nazione sotto scacco dalla finanza internazionale e dai concorrenti industriali europei che hanno l’obiettivo di destabilizzarla.

Berlusconi stesso fu deposto dalla finanza, che ora punta sulla signora Ursula per nebulizzare l’attuale governo ed attuare riforme strutturali mendaci che puntano alla privatizzazione di tutto ed alle annessioni industriali, anziche’ alle vere riforme strutturali che si sostanziano nel rendere il meridione ugualmente dotato sotto tutti i punti di vista, del settentrione, alla entrata dello stato nella valorizzazione e sostegno delle imprese importanti. E alla luce del divieto dell’entrata statale nel salvataggio e gestione industriale, viene in modo incrociato occultato il dato che la Deutche bank sara’ salvata dallo stato, e la Renault, terzo gruppo mondiale dell’auto, e’ posseduta per il 15% dallo stato francese. Sottointeso infine, quel principio che vede nel salvataggio statale di grandi medie o piccole ma strategiche realta’ industriali, anche un’ entrata permanente e ciclicamente reversibile dello stato, nell’azionariato di tali aziende. Cravatta artigianale Ornella Castaldi, 100%100 italiana, chiusura con gancio e nodo fisso; 40€ su shop di francescopaolotondo.com e marketplace della pagina Facebook Francesco Tondo.




Deep State e attacchi alla Russia

Al termine del lustro trascorso dopo l’abbattimento sui cieli ucraini di un aereo civile malaysiano, le trame di inglobamento della Russia nell’universo euro-americano sono state attuate con le fakenews. Si e’ pertanto scoperto che il missile lanciato sul velivolo di stanza in Malesia provenisse dai servizi segreti ucraini, infiltrati dalla Cia, che all’epoca suffragava una sorta di indipendenza dalla Russia dell’Ucraina per attruppare economicamente il paese geograficamente piu’ esteso al mondo. Al punto che con dei montaggi audio e video scoperti dalla commissione d’inchiesta malesiana sul presunto incidente aereo, scaturi’ la realta’mediatica divulgata in ogni paese che vedeva la Russia aver lanciato tale missile letale. Peccato che tale realta’ radiotelevisiva ed informatica risulta opposta a quella accaduta, allorche’ il coinvolgimento della Russia fu inesistente mentre con montaggi audio e video e fandonie multidirezionali antirusse, si e’ dimostrata la correita’ di America ed Europa. Attraverso i media piu’ influenti e di matrice americana, dell’occidente, fu accusata la Russia della morte di duecentoottantasette civili e le prove alterate furono coadiuvate dal lavoro di una commissione internazionale di inchiesta affidata esclusivamente all’Ucraina filoamericana, all’Olanda satellite euroamericano e forse ad un altro ininfluente paese non imparziale.

Il risultato surrettizio dell’inchiesta farsesca relativa all’abbattimento areonautico fu condannare mediaticamente la Russia ed applicarle le sanzioni economiche che tutt’oggi ne limitano l’economia. Con l’obiettivo manageriale di convogliare la Russia nel “supermercato” globale il cui principale fornitore di servizi, cultura, finanza e leggi e’ L’America seguita dall’Europa.

La realta’ sui fatti veri accorsi durante l’abbattimento dell’areo malesiano proviene da una commissione di inchiesta della Malesia che, dati alla mano, dimostra in maniera inconfutabile lo zampino euroamericano al fine di annettere la Russia mediante la Ucraina sottratta ad essa, il che e’ un fatto totalmente antistorico ed illegittimo. Ma la tara manageriale di questo fondamentalismo proglobalizzazione sta nell’incapacita’ di tutelare gli equilibri geopolitici e geoeconomici alla stregua di cio’ che avviene in natura: ovvero promuovendo una forte diversita’ in cui nessuno domina e vi e’ un interdipendenza degli esseri, uguali all’interdipendenza delle nazioni che viene negata per mezzo di sanzioni prettamente politiche ed economiche. Sanzioni controproducenti per tutti e contro il diritto essenziale alla globalizzazione positiva, non alla globalizzazione sardonica tutt’ora vigente. Maglietta donna artigianale Ornella Castaldi, 100%100 italiana, dipinta e disegnata manualmente casual chic; 30€ su shop di francescopaolotondo.com e marketplace della pagina Facebook Francesco Tondo.




Colpo di stato francese in Italia e alto tradimento

Siccome il cosmopolitismo sta diventando anche una piaga ontologica e’ bene rintuzzare la trasnazionalita’ degli interessi manageriali con un management nazionale atto a mediare gli interessi trasnazionali con quelli da cui esso proviene.

Questo esponente politico di area sinistrorsa, tale Gozi, ha giurato fedeltà’ alla costituzione francese nell’ambito di un programma politico sedicente europeo che spinge lui e tanti altri italiani di profilo pubblico, ad operare scelte e decisioni a favore di uno stato estero e sopratutto concorrente di quello italiano. Non e’ stocastico il fatto che tanta parte di una certa politica abbia recentemente presieduto ed omaggiato i migliori consessi d’oltralpe, allorche’ furono avallate scelte industriali, economiche, finanziarie e politiche svantaggiose per l’Italia, ossia per il paese di loro provenienza. Nell’ambito di tali scelte economiche, industriali e politiche perniciose per l’Italia ed operate da funzionari e politici italiani ma di visione e paghe trasnazionali, e’ bene ricordare l’invasione della Libia che ha depotenziato il ruolo di Eni, Agip ed Enel a favore della Francia; cosi’ come l’ingresso della compagnia Vivendi’ all’interno della Tim dapprima e in seguito di Mediaset, al fine di plasmare l’alta economia italiana sugli interessi di quella francese. Il che e’ stato avallato in seguito alla cessione dell’importante Bnl al banco Paribas che e’ diventato tra gli operatori bancari principali in Europa e ha penalizzato la banca italiana in ambito internazionale. Dunque si evince la necessita’ di legare sul piano legale ogni tipo di management al proprio paese di origine allorche’ esso lavori in ambito politico o industriale, con mezzi fiscali e legali che obbligano a rispondere agli interessi del paese di nascita. Da qui l’esigenza di sottrarre la nazionalita’ ai manager, politici ed industriali che provano e hanno gia’ fatto in anche solo in un’occasione, gli interessi di paesi diversi dal proprio.

Nella patria della liberta’ come l’Italia il diritto principale corrisponde all’obbligo dei propri cittadini, di operare scelte e azioni mai a detrimento del proprio paese di origine… Cravatta artigianale Ornella Castaldi, 100%100 italiana, chiusura con gancio e nodo fisso; 40€ su shop di francescopaolotondo.com e marketplace della pagina Facebook Francesco Tondo.




Assassinio programmato dalla bce

Si, questa e’ una reminiscenza di una foto reale che ritrae uno sgombero di abitazioni in cui vivono degli zingari: fa rabbrividire questa icona mnemonica di rigore eccessivo nei confronti degli indigenti, dei piu’ deboli, e sopratutto della volonta’ di acculturamento e della lettura. Questo la dice lunga sul fatto che i dati riguardo il consumo di libri, il loro acquisto, il sedimentare la cultura, siano incresciosamente bassi. Ne’ un minore puo’ essere sottoposto legittimamente a difficolta’ come questa rammentata, allorche’ si rende la sua vita ben piu’ difficoltosa di quanto non sia gia’. I ghetti hanno decapitato il mondo, e tali smobilitazioni come nel caso dei rom, sono fenomeni controproducenti da non generare, alla stregua di quello altrettanto importante nel non reiterare, ossia il continuare a non dare casa agli italiani in difficolta’ per affidarla a famiglie straniere. Solo la vanita’ decapita le soluzioni pertanto e’ un errore marchiano non allascare i cordoni della spesa nazionale per scongiurare episodi come questo nella mia “foto” mentale, in cui e’ palese quanto le minoranze e gli stranieri vanno inseriti senza recidere gli spazi vitali dei residenti; e sopratutto senza limitare il denaro dei residenti. Infine la lettura per l’infanzia e’ lo stratagemma per salvare l’umanita’ futura dalla schiavitu’ informatica che massifica e globalizza gli individui. Dunque gli stessi limiti di spesa degli stati nazionali diventano l’ostacolo principale affinche’ la lettura per l’infanzia sia implementata. Beninteso quanto cio’, ovvero l’abbattimento dei limiti di spesa in favore della lettura per bambini come in questo ricordo, l’integrazione delle minoranze, l’attribuzione di case per gli italiani, non siano spese da finanziare con le tasse, bensi’ con il deficit degli stati. Il quale deficit non e’ un debito giacche’ gli stati indebitati sono sinonimo di ricchezza immessa nell’economia; gli stati non si indebitano come gli individui in quanto direttamente e indirettamente detengono l’economia e l’emissione di moneta. Anche in Europa e’ cosi’ in base al fatto che la banca centrale europea emette moneta come uno stato, in modo infinito se vuole, senza indebitare se stessa o gli stati. Solo che attualmente i soldi creati dalla bce vanno in finanza, non in economia, il che e’ deleterio ed impedisce agli stati di svilupparsi e fare in modo che foto come questa nel ricordo personale, siano finzione anziche’ realta’. Cosi’ l’integrazione delle minoranze e degli immigrati adesso gia’ in Italia sarebbe possibile senza impedire agli italiani di guadagnare dignitosamente. Alla stessa stregua i dati di lettura e l’incremento culturale italiano, ugualmente alla disaffezione da social network, sarebbe realta’. Tutto grazie ad una diversa modalita’ di funzionamento della bce che consentirebbe un rinsaldamento effettivo dell’Europa per mezzo di ricchezza sottoforma di deficit e debito senza che sia debito classico… Maglietta donna artigianale Ornella Castaldi, 100%100 italiana, dipinta e disegnata manualmente casual chic; 30€ su shop di francescopaolotondo.com e marketplace della pagina Facebook Francesco Tondo.




I controllori delle crisi

Ci fu un momento della storia occidentale in cui fu propangadata l’idea che il libero mercato aumentasse le possibilita’ di arricchimento e potere individuale, che lo stato sociale fosse una necessita’ da perdenti, che lo stato dovesse spendere per i propri cittadini meno di quanto incassasse con le tasse; di conseguenza fu promossa l’idea che investire in prodotti finanziari fosse un modo facile, felice e veloce per moltiplicare o quanto meno aumentare il capitale. Erano questi, i tempi dell’era di Margareth Tatchter, che concise con la penalizzazione della piccola e media industria inglese in favore delle grandi, che divennero globalizzate ed oggi sono multinazionali per lo piu’ possedute da istituti di credito, fondi privati e grandi industrie americane. A quei tempi che risalgono a quarant’anni fa, si innesto’ la globalizzazione accentatrice di potere, le privatizzazioni dei servizi pubblici e dei beni pubblici, ed il forte indebitamento privato e delle imprese medie e piccole, che cosi’ collassarono. In quel periodo si crearono i debiti privati dell’America e dell’Europa settentrionali ma anche le bolle finanziarie in cui si immettevano prodotti spazzatura, senza valore aggiunto, a favore di acquirenti cittadini non economicamente forti, che provocarono dissesti mondiali come la bolla di internet del duemila e la crisi dei mutui sub prime del 2007. Insomma il controllo di tutta l’economia e la finanza mondiale si accrebbe nella mani dei grandi potentati della bancocrazia commerciale come Chase Manhattan Bank, Lehman Brothers, Soron fund, AteT, Goldman Sachs Bnp Paribas, Deutche Bank. Il potere nelle mani di questi plutocrati passo’ indebitando le piccole e medie imprese che dovevano finanziarsi per andare avanti, e indebitando i cittadini che dovevano pagarsi i principali servizi autonomamente, come la sanita’ e l’istruzione, e che avevano comprato i prodotti finanziari proposti da quelle stesse banche. Banche commerciali che detenevano le imprese piccole e medie, che controllavano quelle grandi e che detenevano i soldi dei cittadini in seguito alla privatizzazione dei beni statali, delle aziende statali e grazie alla proprieta’ dei prodotti finanziari spazzatura venduti a tutti: molti guadagnarono con tali prodotti finanziari per poi schiantarsi al suolo con perdite allucinanti causate da bolle speculative cui uscivano vincenti solo gli esperti della finanza. Invece i grandi imprenditori guadagnavano a bizzeffe, in modo automatico, finendo per preferire la finanza all’industria, la quale si indebolì’ moltissimo e sfocio’ in crisi come quelle odierne, create ad hoc dai finanzieri e dai proprietari dei fondi di investimenti. Da tali crisi, dalle bolle finanziarie, singoli finanzieri e banchieri guadagnavano da un minimo di dodici miliardi.

Oggi i mali del mondo sono fomentati proprio da questa spirale mefistofelica che vede la finanza dettare le leggi nei parlamenti e nelle industrie. E, siccome i beni pubblici sono privatizzati e le piccole e medie imprese depotenziate o elise, l’intento delle banche commerciali detentrici dell’economia si e’ riversato sull’illogico taglio salariale e la decrescita dei diritti per rilanciare il lavoro; ma senza stipendi dignitosi i consumi ristagnano e la societa’ si deteriora.

Ecco il motivo che asserisce l’indispensabilita’ dell’inflazione, il ritorno alla moneta sovrana in antitesi ad euro e dollaro che sono monete emesse dagli stessi istituti privati di cui prima, che mantengono in stallo l’economia e l’evoluzione umana. Cravatta artigianale Ornella Castaldi, 100%100 italiana, chiusura con gancio e nodo fisso; 40€ su shop di francescopaolotondo.com e marketplace della pagina Facebook Francesco Tondo.




Pd corrotto: ecco gli scheletri nell’armadio della classe politica attualmente al governo. Draghi docet

E’ un periodo spaventoso ed economicamente truculento, questo dove si agitano i venti di una crisi economica ormai cronica, in Italia. Una crisi che si e’ abbattuta sull’Italia nella fase appena posteriore la detronizzazione dell’intera classe politica dei primi anni novanta. Ed inoltre una crisi economica, quella contemporanea sommata al depotenziamento industriale dei primi anni novanta, che si avvale dell’entrata italiana nell’euro per continuare a cannibbalizzarla.

La moneta unica che ha sostituito la lira, ossia moneta che rese l’Italia piu’ potente di Francia e Gran Bretagna, si e’ avvalsa di una classe politica sinistrorsa che ha tradito l’Italia, obbligandola a competere in un regime monetario di cambi fissi. Il contrario di cio’ che permise all’Italia di scalzare la Germania nell’arco di otto anni, per mezzo di una moneta che vale la meta’ dell’euro, che di fatto e’ il marco di allora, sulla base di manufatti di egual pregio di quelli tedeschi, ma piu’ vantaggiosi se venduti in lire, dunque con un minor prezzo. La stessa capacita’ di svalutazione della lira sulla base dei manufatti italiani di eccellenza, che abbatte’ la Francia commerciale, detentrice del franco ben piu’ caro della lira, cui non corrispondevano manufatti migliori di quelli italiani.

Cosi’ per mezzo del sistema dei cambi fissi vigenti in Europa, firmati dai politici di sinistra che rimpiazzarono la classe politica protagonista del miracolo economico, l’Italia perse mai recuperandolo, un terzo della sua produzione industriale come succede in periodi bellici, si indebito’ come mai nessuno nella storia, ed oggi boccheggia.

I politici che svendettero l’Italia e la sua industria ai potentati finanziari ed industriali afferenti al trittico Francia, Gran Bretagna, Germania, appartenevano ad una sinistra foraggiata dal denaro di quei potentati, per cui filoliberista. Una sinistra stile americano ed europeo che altro non e’ che una destra annacquata, si e’ affermata in Italia quale gruppo politico egemone, ed ha svenduto i diritti dei lavoratori, il rispetto della costituzione ed i beni pubblici oltre che la finanza pubblica italiana. E quegli esponenti della sinistra che hanno adottato la moneta europea per l’Italia, hanno privatizzato e svenduto le sue banche le sue industrie e i beni pubblici italiani, sono ancora in parlamento, ed i principali tra essi posseggono la Legion d’onore francese. Prodi Monti Draghi sono esponenti di spicco delle principali cricche politiche dell’antistato come Bieldeberg Commissione Trilaterale e perfino Commissione Attali, quest’ultima dedita al rilancio ed affermazione della Francia. Cosicche’ in pieno conflitto d’interessi Prodi da presidente del consiglio italiano decideva in modo utilitaristico per la Francia nell’ambito della commissione Attali. E con tanto di legione d’onore la Francia si e’ assicurata i servigi dei Prodi Monti e Draghi che a conoscenza dei temi strategici dell’Italia, attuavano azioni controproducenti per il loro paese. Anche un attuale ministro di area sinistra possiede la legion d’onore, maggiore onorificenza francese, ed infatti ha firmato un interscambio artistico che vedra’ l’Italia imprestare piu’ quadri e piu’ noti, ai cugini d’Oltralpe, che non intaccheranno ugualmente le loro principali pinacoteche.

Il problema di cio’ e’ che la sinistra italiana e’ stata irrimediabilmente inglobata nei meccanismi finanziari dell’America con Goldman Sachs che e’ tra i principali finanziatori dell’Europa; basti vedere la provenienza di Draghi e Monti i cui figli operano nello stesso inarrivabile istituto di credito. Addirittura il figlio di Draghi e’ il responsabile del ramo europeo per i derivati, di Goldman Sachs. Dalla cui banca derivarono i derivati rei della crisi dei mutui subprime che hanno travolto l’Europa. Il conflitto d’interessi in questo punto e’ palese e immondo. Con la conseguenza che l’Italia e’ sempre piu’ privatizzata, con un apparato pubblico sempre peggiore, meno efficiente, nonche’ deprivata della possibilita’ di emettere moneta. Ed il debito pubblico malsano presente nel Belpaese, sta focalizzando gli investitori finanziari privati che lo detengono, di prelevare i soldi dai conti correnti italiani, unici ad essere floridi nell’Europa privatizzata. C’e’ un comma nel diritto internazionale che definisce debito ingiusto quello che in Italia e’ in essere, in quanto antitetico all’interesse nazionale, sottoscritto da personaggi apolitici appartenenti ad agglomerati finanziari che non sono stati eletti. Dunque per cercare di dipanare questo famelico attacco finale all’Italia, urge ripristinare una divergente professionalita’ giuridica che sia rispettosa della costituzione, presso la classe dei giudici. Infine bisogna liberare i giornalisti e le professionalita’ affini, dal cappio delle politiche di categoria, che inficiano le promozioni e le carriere, allorche’ si denuncino episodi contro il sistema neoliberista, in favore del rispetto della costituzione. A tal proposito, il quasi fallimento del comune di Cassino emerge come scandalo di finanza e politica colluse con i media, allorche’ si fecero firmare dei derivati finanziari al fine di guadagnare, che stroncarono ogni guadagno. Cosi’ il comune si ritrovo’ in bancarotta, e divenne l’emblema studiato in America, della distorsione finanziaria propagata dai Monti, Draghi Prodi e seguaci. Cravatta artigianale Ornella Castaldi, 100%100 italiana, chiusura con gancio e nodo fisso; 40€ su shop di francescopaolotondo.com e marketplace della pagina Facebook Francesco Tondo.




Globalizzazione malata ed America mistificata

A Sparta si insedio’ la mentaljta’ di elidere le divergenze, mediante l’uccisione dei bambini con deformita’ e anomalie similari ad essa, che fu foriera di estinzione di massa e degradazione culturale e sociale.

Come sempre e’ derivata dall’antica Grecia la pionieristica pratica della globalizzazione, per mezzo della indole di Sparta, societa’ fallocratica, guerrigliera, che contemperava la forza quale principale valore sociale e virtu’ da emulare. Il parallelismo tra la Sparta in seguito estinta e l’attuale società’ americana fondata sugli inossidabili principi militari, diventa lapalissiano; e da affermare assurge anche il fatto che gli Stati Uniti sono il principale promotore dell’ottica globalizzatrice in cui il divergente viene taciuto se non abbattuto o depotenziato. Di Sparta sono rimaste le eroiche gesta belliche nonche’ l’omogeneita’ della popolazione vigorosissima, ma sul versante culturale, scientifico, intellettuale ed umano, ben poco e’ sopravvissuto alla propria estinzione. Ed e’ forse opportuno ripartire dalla degenerazione culturale ed artistica di Sparta, al fine di limitare l’imperiosita’ occidentale tesa a schiacciare o a smussare le differenze tra popoli individui e culture, sotto l’egemonia militare e di forza, che spinge alla competizione sregolata e non cooperativa.

Forse l’ansia da omologazione di matrice americana sta permeando in maniera irreversibile la società, oggi sempre piu’ povera, confusa e stressata dalla morsa omogeneizzante che si fonda sulla finanza, sulla potenza militare e sulla anticultura americana.

Sebbene gli Stati Uniti si siano proficuamente differenziati da Sparta in merito alla larga moderna produzione artistica, scientifica ed anche industriale, la tara che sta distruggendo il mondo e vanificando l’apporto statunitense sta nella mistificazione culturale. La mistificazione culturale che erge l’America come stato egemone e pro globalizzazione, riguarda la negazione di una fronda alla globalizzazione nel rispetto delle identita’ profonde, alla stregua del rispetto mancato di non belligeranza e diritto alla cooperazione, anziche’ alla competizione sfrenata e degradante. Lo stato americano basato sullo strapotere militare, mediatico e di quel tipo di mistificazione culturale, ha sbagliato approccio in merito alla globalizzazione intesa come riconoscimento delle diversita’, e l’obbligo di non aggressione militare, finanziaria del divergente. Infine il misconoscimento da parte americana, del biblico tema della cooperazione costruttiva in antitesi alla competizione decostruttiva del “vinto”, produce le piu’ nefaste conseguenze odierne, che sfociano nella distruzione ambientale, nella fame, nella sofferenza e nell’antidemocrazia propinata come “democrazia”. Maglietta donna artigianale Ornella Castaldi, 100%100 italiana, dipinta e disegnata manualmente casual chic; 30€ su shop di francescopaolotondo.com e marketplace della pagina Facebook Francesco Tondo.