Perche’ Recovery fund al sud e’ vitale

In campania ci sono 140.000 positivi circa, di cui 7000 con sintomi, ma il tasso di mortalità è inesistente. Perché?

Perché si usano mascherine, perché siamo più attenti nell’interazione sociale, ma soprattutto perché le persone anziane, quelle più a rischio, non vengono mischiate con i malati di covid.

State capendo che a marzo chi ha fallito è stato il sistema ospedaliero?

Chi ha fallito sono stati i consulenti del Governo?

I servizi segreti che già sapevano molte cose a riguardo di un virus cinese?

Avete capito che oggi il problema covid non esiste?

Ho letto su fb il commento di una infermiera del Cotugno che asserisce la mancanza di una emergenza nel suo ospedale “vuoto”. Chi conferma o smentisce? ( profilo fake non dategli credito grazie a segnalazione nei commenti sotto a questo post)

Avete capito che la differenza non la fa immuni così come vogliono utilizzarla?

Avete capito che in questi mesi di emergenza l’Italia ha posto le basi per un cambiamento strutturale in tema di diritti?

Che il cambiamento è ancora in corso e l’emergenza finirà quando lo decideranno coloro che lo stanno attuando?

Oppure non avete ancora compreso che il Covid lo prenderemo tutti prima o poi? Che l’unico rimedio per combattere un virus non è sempre un vaccino, ma L immunità di gregge come asseriscono tutti gli scienziati dal 1800 ad oggi?

C’è qualcosa che dopo sei mesi non avete ancora compreso ?

Io si e sono due cose:

A perché l’unica cura scientificamente valida non solo per il Covid, ma per molte altre patologie, come il plasma è boicottata nel silenzio di quasi tutti?

B perché ieri schifavate De Luca ed oggi lo incensate per la sua dichiarazione sulla Juve?

Se c’è una cosa che chiuderei fino a quando non riusciremo ad essere coscientemente critici è il campionato di calcio.

Per il resto, vivete la vostra vita, seguite i consigli, ma mai, dico MAI, fatevi prendere dal terrore.

Il covid non è lebola non è L hiv e non è l’epatite c, che tra l’altro si “curano” tranquillamente oggi. Il covid è un semplice patogeno influenzale di tipo Sars … uno di quelli che anni fa è sparito nel nulla

Il covid così come ve lo raccontano non esiste.

Mentre gli usa vogliono chiedere i danni alla Cina, noi stiamo regalando ai cinesi soldi per dispositivi, monopattini, 5g e informazioni mediche preziose.

Se non l’avete capito … sono fatti vostri!

Io, però, ho il dovere morale di dirvelo. Anche con il rischio di passare per pazzo.




De Luca solo pregi

Che fine hanno fatto le Inchieste della Procura della Repubblica sulla Sanità Campana? I magistrati che hanno indagato su presunti brogli, guarda caso nel periodo pre-elettorale, adesso guardano i giornali e le tv dare ragione al Governatore da loro plurindagato.

Vincenzo De Luca ha anticipato i dispositivi di Conte e dell’Italia intera più di una volta, subisce attacchi violenti dalla stampa allineata al Pd ed ai Cinque Stelle e pure dalla Destra che lo considera dell’altra parte.

Sì è uno scandalo la Campania che guardiamo in tv e leggiamo sui giornali, con code per fare tamponi, presenti in tutta Italia. Peccato che il tempo di fare uscire i servizi in tv, De Luca ha sbloccato i tamponi ai privati. Così come sarebbe davvero interessante capire come i giornalisti ed i magistrati intendano gestire la sanità in Regione, metterla al pari di altre realtà nazionali nonostante i fondi siano sempre meno. Guai però a fare inchieste di questo genere quando l’unico giornale del meridione a Napoli è Il Roma.

Quando scoppiò l’indagine della Magistratura per 3 covid center non collaudati, il mio primo pensiero, pubblico, è stato: almeno li ha già costruiti. Poi il Governo aveva promesso soldi che non sono mai arrivati ed il collaudo non è stato più fatto.

Perchè i magistrati non indagano per il mancato arrivo dei fondi che sbloccherebbero definitivamente altri posti nei Covid Center?

Considerate che Travaglio voleva Caldoro alla guida della Regione, sapete perchè? Persone collegate al Fatto, lavoravano in Regione con Caldoro.

Altra incoerenza politica proveniente dal centro destra, è che ho trovato politici, estimatori e simpatizzanti, godere di questa indagine contro de Luca e contro il territorio solo perchè eravamo in campagna elettorale e serviva qualche voto in più che poi non è arrivato.

Voglio ricordare a chi si professa di centrodestra, che quando la destra ha stretto accordi con la magistratura, si è arrivati a far implodere il PDL, litigio Fini Berlusconi, Far cadere i governi di Berlusconi, oppure quando Caldoro si faceva pilotare dalla Procura di Napoli, la regione è stata 5 anni IMMOBILE, tanto da fargli perdere 2 elezioni di fila.

De Luca non è un santo, non è certamente il 100% di quello che dice di essere, ma attualmente è il profilo migliore per guidare la regione.

Chi crede di essere migliore, perchè non si è fatto avanti alle ultime elezioni?

Magari un giornalista, che ne so …oppure un magistrato?




Blitz anti sud

CANCELLERI “TENTATO” DAI PIDDILEGHISTI PER LE PROSSIME REGIONALI OVVERO PECUNIA NON OLET SICUT IMPERIUM

*Alfredo Falletti
Ed ecco che avanza nelle classifiche l’esperto di tubi e tunnel (tutto sommato è un tubo anche quello) indicato come possibile componente della “Commissione degli Esperti di Ponti&Tunnel” dalla piddileghista De Micheli, “Ministra contro il Sud e per le Infrastrutture Solo al Nord”.
Quel che non gli riuscì con i grillini, accarezza l’idea di provarci con i piddileghisti del PUN.
Un personaggio imbarazzante per incompetenza e superficialità che ambirebbe ad essere il successore di Musumeci Alalà, ultimo Presidente di un poker, con carte tutte dello stesso seme, insieme a Cuffaro, Lombardo e Crocetta.
Dopo un poker fasullo, un “due di picche” magari riesce ad essere l’unica carta autentica.
Il problema grande, però, è che nel piatto non ci sono fiches, ma milioni di vite spezzate, di destini incompiuti, di sogni abortiti; ci sono milioni di Siciliani che attendono da settant’anni di essere rappresentati, difesi, tutelati e con soggetti come questi, capaci solo di metter su un “banchetto delle tre carte”, altro non rimane ai Siciliani che riprendere nelle proprie mani il proprio destino, recuperare la memoria ormai sbiadita e recuperare la propria dignità sbattendo fuori dai palazzi del potere questi indegni bluff da baraccone!
Ad maiora!

https://www.lasicilia.it/news/politica/365710/sicilia-grandi-manovre-per-le-regionali-il-pd-tenta-cancelleri-per-scaricare-fava.html




Da Napoli senza mascherina ma con brevetto Nasa

ECCELLENZA A PORTICI: STUDENTI IN AULA SENZA MASCHERINA GRAZIE A UN IMPIANTO BREVETTATO DALLA NASA

Una vera eccellenza arriva dalla Campania. Nell’Istituto Comprensivo Sant’Agata di Portici gli studenti non devono indossare la mascherina. Merito di un impianto brevettato addirittura dalla Nasa che consente così di depurare l’aria. Si chiama ‘Refinair’ e utilizza dispositivi di sanificazione attiva dell’aria e delle superfici con un’applicazione continua H24, eliminando la carica microbica e i composti organici volatili ( VOC ) dall’ambiente e dalle superfici. Essa permette di ridurre virus, batteri, muffe, lieviti, VOC, PM2,5 e PM10.

https://www.vesuviolive.it/vesuvio-e-dintorni/notizie-di-portici/358238-portici-studenti-mascherine-nasa/




Recovery fund e antimeridionalismo

CHI HA PAURA DEL MOVIMENTO 24 AGOSTO PER L’EQUITA’ TERRITORIALE?

di Nicola Salvatore*
La riuscita manifestazione del 6 ottobre non ha avuto il risalto mediatico che avrebbe meritato, non fosse altro che era incentrata sul tema del momento: l’utilizzo del Recovery Fund.
Non può neanche essere giustificata come semplice distrazione, dal momento che la stampa nazionale fa rimbalzare quotidianamente ogni “opinione” espressa sulla materia, da quella di Confindustria a quella di Fitto, passando per quella dell’emergente Bonaccini, tutte orientate ad una larga distribuzione delle risorse a favore del nord. Quindi, cosa dobbiamo pensare di una stampa che dà risalto a delle “opinioni” e trascura il puntuale e circostanziato lavoro presentato dalla “Commissione Economia” del M24A?
L’assordante silenzio mediatico è commissionato da quanti (tanti) vogliono frenare un movimento politico di pensiero e di idee in costante crescita.

Quanto sta accadendo non deve sorprenderci. Fino a poco tempo fa, i temi del “meridionalismo” erano trattati, precipuamente, in ambienti accademici, senza mai riuscire a permeare la cultura popolare. Il lavoro di Pino Aprile (in particolare con il successo editoriale di TERRONI), invece, ha rotto gli argini di questo ambiente circoscritto ed ha consentito la veicolazione di una nuova identità meridionale. Ciò ha favorito una ritrovata coscienza collettiva, che alla Grancia ha dimostrato tutta la sua vitalità.
A Cosenza, le tante istanze meridionaliste, che da tempo emergevano in ordine sparso, sono state ricondotte a sintesi in un incisivo progetto politico, saldamente ancorato alla Costituzione repubblicana, che non potrà non sfociare in un largo movimento di massa perché, come ha detto Pino Aprile :”Noi abbiamo ragione”.

Ed è proprio per la forza delle idee che il M24A è temuto; il principio dell’equità territoriale, nella sua semplicità, è dirompente, soprattutto in una società, come la nostra, dilaniata negli ultimi trent’anni da politiche liberiste che ne hanno sfilacciato il tessuto sociale, acuendo le differenze economiche, concentrando la ricchezza in poche mani e diffondendo povertà in larghi strati della popolazione. Tutto questo disagio è avvertito sulla propria pelle dai cittadini e li rende particolarmente sensibili ai temi posti dal movimento 24 agosto, che, nel frattempo, è maturato politicamente ed è destinato a crescere a dismisura, tanto più repentinamente quanto più sarà capace di informare.
È per questo che i corifei del sistema hanno cominciato a pianificare il tentativo di delegittimazione. Ma noi non dobbiamo preoccuparcene, perché siamo forti delle nostre giuste ragioni e, come ha detto Pino Aprile nel suo intervento a conclusione della manifestazione romana, “agiremo di conseguenza”.
*M24A-ET Foggia




Sud vs Roma

DALLA GRANCÍA A MONTECITORIO: PRETESA DI GIUSTIZIA, DI EQUITÀ, DI APPLICAZIONE DELLA COSTITUZIONE. E NON CI SONO BRIGANTI MA SOLO DONNE E UOMINI ONESTI.

*Alfredo Falletti
Si pensava di potersi radunare in pochi amici ed invece alla Grancía sono arrivati in centinaia e nel giro di un anno ci si ritrova ad essere migliaia, iperattivi e presenti dovunque, compreso in territorio padano.

Tanti, tantissimi di questo popolo di donne e uomini che non chiedono altro che l’applicazione della Costituzione e la chiedono a questo Stato ingiusto, usurpatore, inadempiente nel riconoscere diritti e vessatorio ed iniquo nell’imposizione dei doveri. Lo chiedono a questa Repubblica che fin dai suoi primi passi ha operato nel più infame modo discriminatorio, razzista, antimeridionalista condannando una parte del Paese all’arretratezza sociale, economica, strutturale, culturale privilegiando fino al paradosso un’altra parte di quello che, alla resa dei conti, solo sulla cartina risulta essere il medesimo Paese.

Ieri a Roma, a Piazza Montecitorio, è stata la festa di chi crede ai principi universali di equità, giustizia sociale, pari dignità: in tantissimi hanno urlato la loro ribellione pacifica e gioiosa come solo chi ha la mente ed il cuore pulito sa fare.
Bandiere, striscioni, cartelloni hanno accompagnato sorrisi e parole di intenti e di “rivoluzione costituzionale”.
Il leader carismatico di tutto questo, Pino Aprile, nonostante la sua inossidabile pacatezza e riservatezza è stato il perno delle attenzioni con le sue parole rivolte non soltanto a chi fosse presente, ma soprattutto a chi l’equità, la giustizia sociale, la coesione dovrebbe utilizzarle per gestire un Paese piuttosto che ignorarle in modo infame e criminale come fanno gli inquilini dei palazzi romani genuflessi a Confindustria ed agli interessi nordcentrici di questa Repubblica di ipocriti blateranti, bugiardi senza onore, indegni depositari delle sorti di milioni di cittadini da spremere senza ritegno ed ai quali destinare le briciole per sopravvivere.

Adesso la festa è finita e dove ieri c’era fermento e propositi “pacificamente belligeranti” adesso c’è la quotidianità di una Capitale cieca e sorda verso Sud ed adorante e prostrata verso nord.
Da oggi un nuovo punto di partenza: in tanti comuni si inizia a vedere o ad intuire la presenza dei “nostri”; il Recovery Fund sta facendo saltare le coronarie ad un po’ di soggetti del nord che da sempre vampirizzano il Sud ed oggi ancor più di prima vogliono mettere le mani su quel ben di dio di denaro e lo fanno vedere sfacciatamente.
Infrastrutture e trasporti; collegamenti tra aree volutamente lasciate disagiate; Sanità Pubblica; Scuole; Ambiente sono i campi di battaglia sui quali ci misureremo con un nemico autoreferenziale infinitamente più forte, il Partito Unico del Nord, perché coeso nonostante le differenze tra correnti e pronto a chiudersi a riccio non appena attaccato.
Ma questo Movimento ha delle carte in mano che lo rendono fortissimo: la gente onesta; la ritrovata memoria; la riappropriata dignità e LA COSTITUZIONE che stanno cercando di modificare a proprio uso e consumo.
È un nuovo inizio, dunque, finita la festa, perché si arrivi alla prossima per raccontarsi di tante vittorie, di tanti successi in ogni parte d’Italia, ma soprattutto, perché ci si possa raccontare di tanta nuova equità e giustizia sociale in questo Paese assetato di Costituzione e diritti.

*Movimento M24A Equità Territoriale – SICILIA




Le fake news sugli sprechi del sud

ORA EQUITÀ. IL 6 OTTOBRE A ROMA
di Enzo Lionetti*
La battaglia sul Recovery Fund è ad un livello altissimo. Vi sono enormi interessi economici e finanziari, data la quantità mostruosa di investimenti dell’Unione Europea attribuiti all’Italia, ben 209 miliardi, tali da far smuovere gli appetiti di tutti. Il grande inganno su cui fanno affidamento i politici del Nord è la mistificazione che al Sud sono stati dati tantissimi finanziamenti che non sono stati utilizzati.
Non è vero!!! Al Sud sono stati dati solo i finanziamenti dei Fondi Strutturali dell’Europa che sono stati utilizzati (periodo 1994/1999) 2000/2006, 2007/ 2013) ed in corso di utilizzazione (periodo 2014/2020) e basta!!! Mentre i finanziamenti del Bilancio pubblico italiano sono stati negati, tanto che ogni anno mancano all’appello ben 60 miliardi di euro che sono stati invece dirottati al Nord, come proprio il Mose di Venezia dimostra.
In venti anni ben 1.000 miliardi di euro sottratti al Sud ed attribuiti al Nord (dati Eurispes, Banca d’Italia, Conti Pubblici Territoriali della Ragioneria Generale dello Stato).Ma l’ultima grande mistificazione è che al Sud non possono essere attribuiti i finanziamenti del Recovery Fund perchè c’è la criminalità, le Mafie, la corruzione e gli sprechi!!!
Queste le parole del Presidente Conte a riguardo dell’opera del Mose, che dopo almeno 15 anni (!!!!) ha iniziato a funzionare, “nonostante gli sprechi, gli scandali e gli episodi di corruzione che ne hanno accompagnato la realizzazione”.
Al Nord è concesso fare investimenti pubblici NONOSTANTE GLI SCANDALI E LA CORRUZIONE!!!
Pur di non considerare i criteri dell’Unione Europea per la ripartizione del Recovery Fund ovvero
✅ PIL
✅ Disoccupazione
✅ Popolazione
il Nord pretende di utilizzare la stragrande maggior parte dei 209 miliardi dell’UE facendo passare l’idea che al Sud ci sono corruzione e malaffare!!
Gli sprechi, la corruzione ed il malaffare è un tratto caratteristico delle opere pubbliche al Nord!!
Il Sud si ribella e pretende EQUITÀ!!!
Equa ripartizione del Recovery Fund in base ai criteri dell’UE, ovvero il 70% dei 209 miliardi al SUD!!
A nulla serviranno i proclami ed i diktat di Confindustria, del PUN e dei poteri forti.
Il Sud ha le capacità progettuali e sarà realizzato il più grande sistema di controllo e monitoraggio dei fondi pubblici!!!
Il 6 ottobre a Roma in Piazza Montecitorio il Movimento 24 Agosto – Equità Territoriale
scende in campo per difendere il SUD e per incidere sulla ripartizione delle risorse del Recovery Fund, ultima spiaggia per ridurre il divario Nord – Sud e per dare Dignità ed Equità al SUD.
*direttivo nazionale M24A-ET




La vera fonte di reddito del Veneto

LETTERA DAL VENETO: MORNING SHOW DEL 2 OTTOBRE INSULTI A GOGO’ CONTRO I MERIDIONALI

da Domenico Valter Canfora*
Davvero squalificante il morning show del 2 ottobre. Mai sentito tante offese gratuite nei confronti di noi, come ci avete qualificato terroni. I soliti preconcetti e luoghi comuni contro i meridionali. Onestamente stancano. Vorrei solo farvi comprendere il fatto che il nord vive grazie ai consumi di cibo e vestiario fatto al nord e consumato al sud. Io non bevo prosecco e non mangio a Natale prodotti made nord Italia. Pensate a se tutti i miei conterranei lo facessero, vi sedereste per terra. Pandori invenduti in terronia restituiti alle fabbriche. Il sud si sta stancando. Il ricovery found, l’Europa ha stabilito che il 70 per cento finisca al sud per le infrastrutture. Per la pandemia esiste il mes. Il ponte sullo stretto è dal 1976 che l’Europa ce lo chiede. Vogliamo parlare dell’Altra velocità del Mezzogiorno? Milano Roma non è la stessa cosa di Roma Taranto. Le ferrovie siciliane? 300 km in tredici ore. Matera è dal 1901 che aspetta il treno. Vogliamo parlare della via della seta? I porti del nord preferiti a Gioa Tauro? Troppa disparità ed ingiustizie. Il sud è in rivolta e se non viene trattato da fratello di Italia, stavolta se ne va. Siamo uniti dal 1130 ed abbiamo molta unione tra di noi. Da parte vostra un po’ di rispetto fa d’uopo.

  • Referente M24A-ET, Veneto



Confronto sprechi Nord-Sud

SUD, DOVE TUTTO CIO’ CHE FA LO STATO E’ MENO DELLA META’ DEL NORD

di Raffaele Vescera*
La differenza di dotazione delle infrastrutture tra Nord e Sud è semplicemente scandalosa, come si evince dalla seguente tabella:
Chilometri di autostrada ogni 100 kmq. Nel Nord-Ovest 3,3%. Nel Sud l’1,7%.
Chilometri di ferrovia ogni 100 kmq. Nel Nord-Ovest del 7,2%. Al Sud del 4,7%.
Alta velocità ferroviaria, nel Nord è del 9,6. Nel Sud del 1,4%.
Aeroporti: Tra Albenga e Trieste, ben 17, al Nord 1 x 50 km. Tra Napoli e Bari solo 1, al Sud 1 x 300 km.
Porti: Porto franco a Trieste, inclusione del porto di Genova nella nuova “via della seta”, con esclusione dei porti del Sud, Messina, Gioia Tauro, Taranto etc.
Ma questo è il meno, tra Bari e Napoli non esiste un solo treno che colleghi le due maggiori città del Sud continentale, mentre da Bari a Reggio Calabria occorrono ben 14 ore di treno per fare 450 km, a una velocità media di 30 km l’ora. Il nordico ministro Delrio, nel precedente piano ferroviario da 5 miliardi di euro ne ha destinati il 95% al Nord per 69 progetti e 2 al Sud, promettendo di intervenire per migliorare la condizione della ferrovia jonica, chiudendola però per 4 anni, il sospetto che voglia chiuderla per sempre è legittimo.
E sia, tutto ciò è parte della Questione meridionale, mentre i media denunciano scandalizzati presunti sprechi al Sud, al Nord si investe e si spreca per davvero, dall’inutile autostrada doppione Bre-Be-Mi, alla pedemontana lombarda per la spesa di svariati miliardi di euro, fino al vergognoso costo dell’alta velocità al Nord di 67 milioni di euro a km, la stessa che in Francia è costata 10 e in Spagna 9. Alta velocità italiana che si ferma a metà dello Stivale, fatta con i soldi stanziati per farla arrivare a Lecce sulla dorsale adriatica a Palermo su quella tirrenica.
Tutti ci chiediamo come mai il Sud non si ribelli unito a fronte di tale vergogna, Antonio Gramsci ne spiegò le ragioni nel suo “Il Risorgimento”, eccole, valide ancora oggi: “Il programma di Giolitti e dei liberali democratici tendeva a creare nel Nord un blocco “urbano” (di industriali e operai) che fosse la base di un sistema protezionistico e rafforzasse l’economia e l’egemonia settentrionale. Il Mezzogiorno era ridotto a un mercato di vendita semicoloniale, a una fonte di risparmi e di imposte ed era tenuto “disciplinato” con due serie di misure: misure poliziesche di repressione spietata di ogni movimento di massa con gli eccidi periodici di contadini… Misure poliziesche-politiche con i favori personali al ceto degli “intellettuali” o “paglietta”, sotto forma di impieghi nelle pubbliche amministrazioni, di permesso di saccheggio impunito delle amministrazioni locali…cioè di incorporamento “a titolo personale” degli elementi più attivi meridionali nel personale dirigente statale, con particolari privilegi giudiziari, burocratici etc. Così lo strato sociale che avrebbe potuto organizzare l’endemico malcontento meridionale, diventava invece lo strumento della politica settentrionale, un suo accessorio di polizia privata.”
Che altro aggiungere alle esaustive parole di Gramsci? Solo una, la mafia, mai combattuta dallo Stato, in quanto anch’essa accessorio di polizia segreta utile alla spoliazione del territorio meridionale e al successivo trasferimento di capitali da investire al Nord.
*direttivo nazionale M24A-ET




La storia meridionale voluta dalla massoneria

E noi… Noi che eravamo uniti fin dal 1130 come Regno di Sicilia e che ci ritroviamo con fratelli assassini prima e parenti serpenti ora ? Leggete la “nostra Storia” riportata qui sotto brevemente.
“Nell’anno 1130 è deciso a Melfi, nasce ad Avellino ed è battezzato a #Palermo il Regno di Sicilia.
È considerato dagli studiosi come la prima forma di un moderno Stato Europeo.
Il Regno di Sicilia nasceva all’insegna della dinastia normanna degli Altavilla e comprendeva non soltanto l’isola di Sicilia, ma anche le terre di Calabria e Puglia.
Ruggero II riunendo tutto il Meridione sotto la sua autorità creò il terzo tra i grandi stati d’Europa.
Alla dinastia dei Normanni succede quella degli Svevi, nel 1194 (matrimonio fra Enrico VI e Costanza d’Altavilla), rimasti sul trono di Palermo fino al 1266.
Intorno al 1200 la popolazione della Capitale #Palermo supera i 350.000 abitanti (alcune fonti parlano di 400.000), ed è così la seconda città più popolata del mondo, dopo Alessandria d’Egitto.
Con Federico II (figlio di Costanza), Palermo conobbe il suo massimo splendore.
L’imperatore del Sacro Romano Impero e Re del Regno di Sicilia, stabilì la sua Corte a Palermo (essendo cresciuto a Palermo, è probabile che si sentisse più Siciliano che Tedesco).
Con l’Imperatore Federico nacque la #Scuola_Poetica_Siciliana con il primo utilizzo della forma letteraria di una lingua romanza, il siciliano, che anticipa di almeno un secolo la Scuola Toscana.
La dinastia degli Svevi rimane sul trono del Regno di Sicilia fino al 1266, quando il Regno di Sicilia venne conquistato da Carlo d’Angiò, il quale conquistato il regno, non convocò più il parlamento Siciliano.
Carlo d’Angiò voleva imporre nel Regno di Sicilia il suo modo di governare (ed anche la sua classe dirigente), e questò lo portò ad essere odiato dai Siciliani.
Questo porterà in breve tempo alla Guerra del Vespro nel 1282, quando Palermo insorse contro gli Angioini, fino ad offrire il Trono di Palermo a Pietro d’Aragona e cacciare il d’Angiò dal Regno.
Pietro d’Aragona si recò dunque in Sicilia e venne incoronato Re del Regno di Sicilia.
L’obiettivo di Pietro d’Aragona era quello di cacciare il d’Angiò anche dalla parte continentale del Regno di Sicilia – non riuscendoci – così nel 1302, si arriva ad una inutile e frettolosa mediazione del Pontefice, che attribuisce ad entrambi il titolo di Re di entrambe le Sicilie, ed il Regno viene diviso in 2, ma non in ”Regno di Napoli” e ”Regno di Sicilia” come fanno falsamente studiare nelle scuole.
Il Regno venne diviso in:
Regno di Sicilia (o Regno di Sicilia Citrafaro), in mano alla dinastia Angioina, con Capitale a Napoli
Regno di #Trinacria (o Regno di Sicilia Ultrafaro), in mano alla dinastia Aragonese, con Capitale a Palermo. Da quel momento dunque si ebbero 2 Stati Siciliani.
Dopo oltre un secolo di lotte, le 2 dinastie si estinguono ed i partiti si dissolvono, ed esattamente nel 1442 Alfonso di Trastamara (di origine Aragonese) subentra in entrambi i Regni di Sicilia, assumendo il titolo di ”Rex Utriusque Siciliae” (Re di tutte e Due le Sicilie).
Nel 1516 inizia il periodo vicereale, con Carlo V d’Asburgo di Spagna, periodo che si concluderà nel 1700 con la morte di Carlo II.
Il periodo Spagnolo non fu per Palermo una dominazione, come falsamente scrivono gli scribacchini prezzolati, ma una ”federazione di Stati legati dal vincolo della comune dinastia”, i vari Stati della federazione Spagnola – tra cui le Due Sicilie – dunque, mantenevano tanta autonomia rispetto al potere centrale del Regno di Spagna.
Nel 1700 Carlo II muore senza eredi, e la Corona viene ereditata dalla dinastia dei Borbone con Filippo V.
Nel 1734 Carlo III di Borbone viene incoronato presso la Cattedrale di Palermo divenendo Re dei due Regni di Sicilia ”Rex Utriusque Siciliae”.
Alla fine degli anni ’50 del ‘700, Carlo III diventa Re di Spagna, lasciando il trono delle Due Sicilie al figlio Ferdinando.
Ferdinando di Borbone, dopo il congresso di Vienna del 1815, ristabilisce l’unità Siciliana, che era stata compromessa con le lotte del Vespro, unificando di nuovo i 2 Regni di Sicilia sotto un’unica entità statale, i Due Regni di Sicilia così, vengono uniti nell’unico Regno che dal 1816 avrebbe assunto il nome di ”Regno delle Due Sicilie”.
A Ferdinando I subentrano Francesco I, il re Palermitano Ferdinando II, ed infine Francesco II di Borbone nel 1859.
Con Ferdinando II il Regno delle Due Sicilie diventa la terza potenza economico-industriale del mondo.
Il Regno fu il primo del mondo a portare l’acqua potabile nelle case, a costruire una nave a vapore che navigava in mare aperto e che collegava Napoli e Palermo in sole 16 ore (pochissimo per l’epoca), il primo Regno del mondo a conoscere la raccolta differenziata, il primo Regno del mondo a collegare tramite un piroscafo l’Europa all’America con la tratta Palermo-New York, ad avere un cimitero aperto a tutte le classi sociali, e tanto altro…
L’#Inghilterra temeva tantissimo l’egemonia del Regno delle Due Sicilie, vista anche la prossima apertura del Canale di Suez che ci sarebbe stata a breve (anni ’60 dell’800).
Data la posizione vantaggiosa nel Mediterraneo del Regno delle Due Sicilie rispetto all’Inghilterra, spinse questi ultimi ad iniziare a progettare lo smantellamento del nostro Stato, per crearne uno fantoccio.
Dopo la morte di Ferdinando II di Borbone, ed il passaggio del Trono al giovanissimo Francesco II, le grandi massonerie internazionali fecero di tutto per sfruttare questo momento di debolezza, con la falsa intenzione di una ”unità d’italia” aggredirono il nostro stato senza una dichiarazione di guerra.
I plebisciti di annessione sono stati #fasulli a prova di storia, si votava pubblicamente, ed erano presieduti dai Garibaldini (i quali avevano addirittura il diritto di votare anche più volte nello stesso seggio) —> dunque vi lascio immaginare la sorte che spettava a chi votava il ”NO” all’unità d’italia (fucilazione per direttissima e senza processo).
Tutte le industrie del Regno furono smantellate e trasferite nei territori del nord, affidando il controllo dei territori ai ”picciotti”, i quali furono istituzionalizzati nel 1861 per lasciare il territorio povero, ignorante, e senza possibilità di emergere.
Le Due Sicilie dovevano essere #sottomesse, dovevano diventare una colonia interna, un mercato che quindi non produceva, ma che doveva solo acquistare i prodotti che prima producevamo noi a casa nostra, che adesso producevano a Milano, Torino, Biella ecc ecc… (Ancora oggi perdura questa situazione).
Dal 1861 in poi l’italia aumentò notevolmente la tassazione degli stati conquistati, costringendoli a tenere le #scuole_chiuse_per_oltre_14_anni, dando vita dunque, ad #intere_generazioni_di_ignoranti_senza_memoria_per_la_propria_millenaria_cultura.
Si sviluppò il fenomeno della Resistenza (che la storia infame ufficiale vorrebbe spacciarci per ”#brigantaggio”) contro il nuovo stato colonizzatore ed usurpatore.
La resistenza durò oltre 15 anni.
I soldati italiani, adottarono misure spaventose contro i Siciliani contrari all’unità d’italia, con #fucilazioni_di_massa (anche di #bambini), deportazione nei campi di concentramento (Fenestrelle, San Maurizio ecc ecc…).
Nei lager italiani, i corpi dei Siciliani venivano sciolti nella calce viva per non lasciar tracce dei misfatti compiuti, su altri invece venivano fatti esperimenti finanziati dai Savoia, perchè secondo il nuovo stato i Siciliani avevano una conformazione genetica che li portasse a delinquere (la discriminazione verso i Siciliani parte da lì).
Sempre dal 1861 inizia l’emigrazione di massa, che continua ancora oggi, perchè le Due Sicilie erano diventate terre povere e non più produttive come fino all’anno precedente.
Dal 1861 al 2015 sono fuggiti dall’antico Regno delle Due Sicilie, più di 32 milioni di persone.
Dalla caduta del Regno delle Due Sicilie ad oggi, abbiamo solo 160 anni di #questione_meridionale.
Fonte:Palermo a 360 gradi.
Da Gianluca Castriciano ricevo quanto segue e per onestà intellettuale sono obbligata a pubblicare, per quanto sotto molti aspetti, ricalca posizioni giacobine e controverse, sotto molti aspetti sono descrizioni verosimili che meritano altri approfondimenti:
“Ma in pratica nel tuo Racconto hai Cancellato il Regno di Sicilia , che nasce nel 1129 si ma che finisce nel 1816, la Sicilia aveva in comune con il Regno di Napoli solo il sovrano, ( dalla struttura politico amministrativa alla moneta separati )erano regni separati in tutto,solo i Borbone ha avuto l’ardire di chiudere il Parlamento Siciliano, dopo che la Sicilia si era dotata di una Costituzione rivoluzionaria per i tempi ,quella del 1812 con la suddivisione dei poteri. Non hai citato le Rivoluzioni antiborboniche per l’indipendenza della Sicilia, la Sicilia nel 1848-49 torno ad essere uno Stato Indipendente dopo la Rivoluzione Siciliana dotandosi di una Costituzione dove all’ art.2 dice la Sicilia sarà sempre stato Indipendente). Non menzioni che dopo la Seconda Guerra mondiale e dopo la Rivoluzione Separatista Siciliana, la Sicilia nel 1946 ha ottenuto lo Statuto Autonomo che nasce prima della Costituzione, con la Regione Siciliana ( non Sicilia) che nasce prima della Repubblica Italiana e da essa riconosciuta.
Mi limito ma credo di rendere l’idea, distorcere la storia per piegarla al proprio interesse politico non è ne più ne meno che quello che fecero già dal 1816 i Borbonici e dopo i Savoiardi… “
Patrizia Stabile